Legge 119 sui Servizi Sociali in Lombardia

Una legge misogina, brutta e che trasuda ideologia

Prosegue l’attacco al diritto delle donne all’autodeterminazione

“La legge sul governo dei servizi sociali e socio-sanitari approvata ieri in Consiglio regionale è una legge misogina, ed è una brutta legge”.

Così Nicoletta Pirotta, responsabile regionale Politiche sociali e sanità del Prc Lombardia, dopo il voto finale di ieri sera al Pirellone.

“Che c’entra col carattere di una legge come questa, che significa concretamente che l’obiettivo dei servizi sociali e socio-sanitari (art. 4) sarà quello di tutelate la vita umana fin dal suo concepimento? Che le donne in gravidanza potranno iscrivere l’embrione o il feto all’asilo nido?

Ma mi facci il piacere…direbbe il comico!

“L’obiettivo vero dell’art. 4 naturalmente è un altro, cioè quello di proseguire l’attacco al diritto delle donne all’autodeterminazione, svuotando di senso la 194 che invece questo diritto afferma.

“Quanto al resto – continua Pirotta – la legge non riconosce i diritti generali di cittadinanza, né ovviamente impegna la Regione a rendere esigibili questi diritti. Mette a disposizione il denaro pubblico per Enti Locali, associazioni famigliari e soggetti privati ponendoli sullo stesso piano. Facile immaginare quale sarà la parte spettante alla Compagnia delle Opere!

“In questo quadro desolante, va riconosciuta però l’opposizione in aula attuata con determinazione soltanto dalle forze de la Sinistra l’Arcobaleno, che ha consentito di inserire alcuni aspetti positivi nella legge: la possibilità di un fondo per la non autosufficienza, la compartecipazione al costo delle rette delle RSA nel rispetto delle normative nazionali, l’istituzione del segretariato sociale per la presa in carico delle persone portatrici di bisogni.

“Ora, conclude l’esponente del Prc, ci impegneremo sui territori per contrastare l’impianto negativo della legge, indicandone le contraddizioni formali e sostanziali, aprendo i conflitti necessari insieme alle associazioni di cittadini e utenti impegnati per l’affermazione dei diritti sociali, accanto agli Enti Locali che sapranno non soccombere ai diktat della Giunta regionale”.

Roberto Porta
Milano, 29 febbraio 2008