A proposito di Giorgio Piacentini, comandante dei vigili di Biassono (MB), vestito con la divisa di ordinanza da “SS-Hauptscharführer” (maggiore) della “SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division „Wallonien““, cioè il reparto paramilitare nazista costituito da volontari valloni (Belgio francofono)

L’apologia di fascismo e di nazismo è un reato

PRC:“il lassismo delle istituzioni verso i rigurgiti nazi fascisti rasenta la connivenza”

Giorgio Piacentini

Giorgio Piacentini

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Il fatto che il comandante dei vigili di Biassono abbia postato su FB una sua foto in divisa da SS e la abbia commentata con le frasi: Basterebbe una compagnia di queste per sistemare alcune cose” e nel post successivo ”Adesso la propongo al sindaco” non è giustificabile, come dice il sindaco leghista, come un atto di pura follia, nè, come argomenta il comandante stesso, come un gioco innocente di un amante della storia, che fa collezione di divise e le indossa.

I reparti delle SS hanno insanguinato l’italia e l’Europa. Ne sanno qualcosa gli abitanti di Marzabotto, di S. Anna di Stazzena, i parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine. Ormai è assodato che nei 20 mesi in cui si sviluppa la lotta resistenziale, gli occupanti tedeschi, spesso assistiti attivamente dai collaborazionisti fascisti – i quali non esitano, in numerose occasioni, a rendersi protagonisti in modo autonomo dell’esercizio della brutalità –, infieriscono nei confronti della popolazione, dei partigiani, dei soldati disarmati, delle minoranze religiose, degli ex prigionieri di guerra in mani italiane.

Le vittime, secondo l’analisi dettagliata che ha prodotto l’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia – al quale si rimanda – sono più di 23.000 in circa 5.550 episodi, compresi nell’arco cronologico che va dal luglio 1943 al maggio 1945. L’Atlante è il prodotto di una ricerca voluta dall’ANPI e dall’INSMLI (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia) e finanziata dal governo della Repubblica Federale Tedesca.

È stato reso disponibile online il 7 aprile 2016. E’ questo il modo di mettere a posto a cui si riferisce il comandante? Uccidere e torturare? Mandare in campo di concentramento immigrati e richiedenti asilo?

Ora il fatto che un comandante dei vigili urbani possa esibirsi in tali offese alla Costituzione e alla memoria di chi ne ha costruito le premesse, liberandoci dal nazifascismo senza alcuna conseguenza penale è un fatto gravissimo. Da anni le attuali istituzioni, pur avendone tutti gli strumenti legislativi idonei, non se ne servono contro le rinascenti forme di neonazismo e neofascismo, che hanno in Lombardia un punto di forte aggressività e sviluppo e anche di copertura politica.

Questo lassismo rasenta la irresponsabilità e la oggettiva connivenza.

C’è voluto un referendum popolare per difendere la Costituzione, ci vorrà una mobilitazione e un impegno degli antifascisti di lombardia per fermare questa deriva revisionista che sdogana la barbarie razzista e securitaria.

Rifondazione di Monza e Brianza non lascerà passare questa indifferenza e impunità.

Giovanna Capelli. (Segretaria Provinciale – Prc/SE Monza e Brianza)
Monza, 8 gennaio 2017