25 Aprile nel segno di

Alberto Gani

La memoria di questi eventi non si cancelli

Anche la nostra Seregno, città tranquilla e laboriosa, è stata tristemente protagonista nelle pagine che raccontano le migliaia di tragedie di vite spezzate dall'Olocausto. La seconda guerra mondiale non ha rappresentato solo un conflitto di vasta portata, è stata piuttosto la rappresentazione della crudeltà umana che, oltre a privare un popolo dei suoi diritti civili e politici, ha sottratto ad esso la dignità stessa di esistere, svilendo le persone attraverso una distruzione e una demolizione spirituale ancor prima che fisica. Tutto questo ha segnato purtroppo anche la nostra città, che ci consegna oggi il ricordo di una famiglia tradita dall'intolleranza o dall'ignoranza di alcuni in nome di false ideologie. Alberto Gani, un bambino di appena dieci anni, era colpevole di essere figlio di ebrei, una colpa certamente troppo grave per permettergli di crescere e diventare adulto. La memoria di questi eventi non deve sbiadirsi. Il 25 aprile, pur nella sua forte simbolicità, deve rappresentare non un traguardo bensì un punto di partenza, un monito severo ad imparare dagli errori passati per impedire che nella storia umana debbano ancora comparire tragiche involuzioni. I concetti di democrazia, tolleranza, di rispetto per la vita non sono mai valori acquisiti.

Il vero nemico delle società odierne è proprio la presunzione che certi drammi appartengano ad un passato solo da commemorare.

Ecco perché sarà sempre attuale ricordare in modo lucido, distaccato e realista la data del 25 aprile.

Le generazioni più giovani, devono comprendere il significato delle parole tolleranza e rispetto e il modo attraverso cui dare ad esse concretezza e visibilità. A distanza di più di cinquant'anni non possiamo certo dichiararci detentori di queste verità. L'intolleranza verso altre culture, a livello più o meno inconscio e latente, permea gran parte della nostra vita sociale.

L'insofferenza verso il fenomeno dell'immigrazione nel nostro Paese, che da più parti viene additata come la causa principale degli episodi di criminalità, cela una forma di razzismo tanto più pericolosa quanto più mascherata da un falso perbenismo e opportunismo dilagante.

La figura di Alberto Gani, deve essere allora commemorata in una logica proiettata verso il futuro, per rendere militante e corale l'impegno a vivere quotidianamente la solidarietà e il rispetto per la diversità, sia essa rappresentata dalla fede religiosa, dal colore della pelle, dagli usi e costumi o semplicemente da un'opinione o da un comportamento. Bisogna leggere nelle pieghe della storia in maniera critica e razionale, ma non fingere che quanto è avvenuto sia relegato definitivamente nei libri.

I sentimenti, le passioni, le paure dell'uomo sono tali da secoli e così i germi della violenza e dell'intolleranza, capaci di attecchire laddove chiunque si dimentichi anche per un solo attimo quanto sia preziosa ed insostituibile la vita.

Gigi Perego (Sindaco di Seregno)
Seregno, 25 aprile 1999
Pubblicazione di: Comitato Unitario Antifascista per la difesa delle Istituzioni Repubblicane | Indice generale