Oltre la memoria

Gli studenti ebrei del “Manzoni” al tempo delle leggi razziali

Gli studenti ebrei del Ginnasio - Liceo A. Manzoni di Milano: loro collocazione sociale

Il numero degli studenti ebrei allontanati dal "Manzoni" , come risulta dalle tabelle precedenti, è di circa una settantina, e rappresenta cioè il 5% della popolazione studentesca dell'epoca.

I dati riportati dai registri di segreteria, come la professione del padre o l'indirizzo dell'abitazione, ci hanno permesso di renderci conto anche dell'estrazione sociale delle loro famiglie.

Scartate le indicazioni generiche e basandoci solo su quelle più sicure, abbiamo riscontrato che la condizione più rappresentata è quella di "commerciante" (circa 1/3 ), subito seguita da quella di "professionista" (ingegnere, avvocato, medico), per poco meno di 1/3, e, a una certa distanza, da quella di "industriale" o "imprenditore" (circa 1/5).

Assai meno presenti professioni come "rappresentante", "agente di commercio", "impiegato" o "professore" : in altre parole, il milieu sociale a cui gli studenti appartenevano era quello, tipicamente "manzoniano" allora come oggi, della borghesia medio-alta.

Tra i genitori che esercitavano la professione di insegnante è doveroso segnalare due docenti universitari che saranno allontanati dalla cattedra in seguito alle leggi razziali: Mario Falco, docente di diritto ecclesiastico, padre di Anna Marcella Falco, alunna di V C, e Giorgio Mortara, docente di statistica, padre di Guido e Marcella Mortara, alunni rispettivamente di IV D e I liceo C.

L'esame della dislocazione delle abitazioni degli studenti "epurati" non solo fornisce un ulteriore elemento per individuare la loro condizione sociale, ma contribuisce a far comprendere il motivo della presenza nel nostro liceo di un numero relativamente così significativo di alunni ebrei. Risulta molto rappresentata la zona compresa fra via Mario Pagano, via Vincenzo Monti, via Carducci, via San Vittore, piazza Aquileia, corso Vercelli : zona semi-centrale, abitata da famiglie di ceto medio-alto, con molti begli edifici dell'inizio del XX secolo; un numero interessante di dati converge anche sulla zona via Canova -piazza Sempione, significativamente vicina a via Eupili, sede della scuola ebraica dove buona parte degli studenti confluirono.

Quasi per nulla rappresentata, invece, la zona di via Torino, dove pure, attorno alla prima sinagoga, la presenza ebraica era notevole: ma questo può spiegarsi con il fatto che le famiglie ebraiche di elevato livello sociale, come quelle a cui appartenevano gli studenti del "Manzoni", risiedevano per tradizione nel quartiere Sempione-Magenta .

Barbara Bagliani (II D), Federico Catalfamo (III C), Marco Croatto (III C), Giacomo Di Martino (III C) , Alessandra Maccotta (II D), Luca Marangoni (III C), Laura Olivi (II D), Luca Povoleri (III C), Alessandro Simone Samari (III F)
Milano, 27 gennaio 2003
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