La strategia della tensione in Brianza. Periodo 1970 - 1973

Rapporto sulla violenza fascista a Monza e circondario (1973)

Introduzione

... e voi imparate che occorre vedere
e non guardare in aria,
occorre agire e non parlare.
Questo mostro stava, una volta,
per governare il mondo!
I popoli lo spensero,
ma ora non cantiamo vittoria troppo presto:
il grembo da cui nacque è ancora fecondo.
BERTOLT BRECHT
E' vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
(dalla Costituzione della Repubblica Italiana

La strategia della tensione scatenata dai neo fascisti e dalla destra eversiva nel nostro Paese, si è sviluppata soprattutto nella città di Milano e nella sua provincia con atti infami di terrorismo.

La strage di Piazza Fontana, gli attentati alla Fiera Campionaria, alla Questura ed a numerose sedi di partiti, sindacati e associazioni democratiche; il “giovedì nero” del 12 aprile con il lancio di bombe contro la polizia; piazza S. Babila trasformata in un “bivacco”, occasione di continue aggressioni a cittadini democratici da parte di squadracce di picchiatori e teppisti fascisti.

Anche Monza e la Brianza sono investite dal disegno neo - fascista che tenta di trasferire in Piazza dell’Arengario quello che dalla mobilitazione antifascista milanese, è stato stroncato in Piazza S. Babila.

Le forze antifasciste monzesi, con una crescente e vigilante mobilitazione unitaria hanno saputo rispondere alla provocazione fascista impedendo alle squadracce nere di trovare accoglienza nelle nostre contrade.

Ora viene consegnata alle Autorità, alla popolazione, ai lavoratori e ai giovani, una precisa documentazione sulla “violenza nera”.

Alle Autorità perché provvedano, con il necessario rigore e senza ulteriori indugi, ad applicare le leggi costituzionali per impedire il ripetersi ditali vergognose gesta a Monza, città della Medaglia d’Oro Gianni Citterio - che ha dato 83 Caduti alla Lotta di Liberazione.

Alla popolazione perché sia vigile e unita, pronta in ogni momento ad intervenire - qualora fosse necessario - a difesa della Costituzione Repubblicana e antifascista nata dalla Resistenza.

Ecco perché abbiamo voluto presentare questo rapporto sulla violenza fascista a Monza e in comuni vicini. Esso è costituito dall’elenco di una serie di gravi atti, dagli attentati dinamitardi alle aggressioni compiute nell’arco di tempo che va dal febbraio del 1970 all’ottobre di quest’anno. Si tratta di un elenco incompleto, sia per lacune nell’informazione sia perché da esso sono stati eliminati tutti quegli episodi che potessero presentare il benché minimo dubbio sulla loro caratteristica di espressione del teppismo fascista.

Il numero elevato di avvenimenti criminosi verificatisi e il fatto che in numerosi di essi siano implicati gli stessi neosquadristi dimostra che la lunga catena di violenze fasciste a Monza e in centri vicini è frutto di una scelta precisa: quella di creare anche nella nostra città un clima di tensione, di alterare la dialettica democratica, di screditare le lotte popolari dei lavoratori, le battaglie civili, di suscitare un clima di paura per favorire le posizioni più retrive.

E’ chiaro il tentativo, attuato utilizzando famigerati teppisti in perpetua altalena tra il carcere e la libertà provvisoria, di accreditare una falsa immagine delle lotte politiche e sociali come lotte destinate inevitabilmente a sfociare nella violenza.

Può darsi che in certe occasioni l’ingenuità della risposta abbia favorito la provocazione. Ma ciò non toglie nulla al carattere criminoso del disegno eversivo che è andato dispiegandosi nella nostra zona.

Questo elenco (che è stato compilato utilizzando varie fonti, dai giornali, ad un documentato “dossier” del Movimento Studentesco, alle inchieste sul neo fascismo della Regione Lombarda, dell’A.N.P.I. dei partiti democratici, della Federazione Sindacale (C.G.I.L. - C.I.S.L. - U.I.L.) accenna soltanto, per il suo carattere di denuncia, alla mobilitazione popolare, antifascista che si è opposta all’ondata del neosquadrismo. E’ stata una risposto politica di massa - nei rioni, nelle scuole e nelle fabbriche - che ha fatto fallire il tentativo di creare a Monza una centrale della provocazione. Questa risposta dovrà contare, secondo il dettato costituzionale, sugli interventi degli organi dello Stato, intervento che in parecchie occasioni non c’è stato o che si è manifestato, in qualche sentenza, come un obiettivo incoraggiamento al neosquadrismo.

Siamo certi che la conoscenza da parte dell’opinione pubblica delle reali dimensioni del fenomeno neo squadristico a Monza e in centri vicini contribuirà a rafforzare la battaglia democratica per sconfiggere il fascismo in tutte le sue manifestazioni, per rafforzare le istituzioni nate dalla Resistenza, per sviluppare la democrazia.

Il Comitato Unitario Antifascista di Monza

12 marzo 1970 - Monza

Tre fascisti armati di spranghe, pistole, caschi, assaltano la sede di Gioventù Studentesca in via Lumi mentre è in corso una riunione.

Di fronte alla reazione dei presenti, i fascisti fuggono non prima di aver sparato colpi di arma da fuoco che non colpiscono i presenti.

14 marzo 1970 - Monza

Mentre transita per via Manzoni un corteo di lavoratori - studenti dell’Istituto Mosè Bianchi, che protestano per la mancanza di professori, una squadra fascista armata di caschi e bastoni, uscita dalla sede del MSI di via Piermarini, cerca di attaccare il corteo.

I fascisti che sventolano una bandiera tricolore e fanno saluti romani e inneggiano al duce, vengono respinti dalla pronta reazione dei lavoratori - studenti e vengono isolati dalla polizia.

9 maggio 1970 - Monza

Un’auto Fiat 124 con cinque persone a bordo piomba tra la folla che ascolta il comizio del deputato comunista Carlo Olmini.

Gli occupanti gridano “duce - duce” e si danno alla fuga ma vengono raggiunti da alcune persone quando l’auto è costretta a fermarsi per il traffico.

A questo punto quattro degli occupanti si danno alla fuga mentre l’autista Enrico Mo. di 24 anni, residente a Sesto S. Giovanni - via del Riccio 38 - riparte di scatto provocando contusioni a Renzo B. di anni 30.

La macchina prosegue la sua corsa, investe il diciannovenne Dario E. (guaribile in 15 giorni) e rischia di travolgere altre persone.

Infine l’auto viene bloccata. Carabinieri ed alcuni agenti accorsi riescono a stento a sottrarre il Mo. dalla folla.

Il fascista viene arrestato sotto l’accusa di tentato omicidio, lesioni e apologia di fascismo. Altri due occupanti della macchina, Giorgio Se. residente a Sesto S. Giovanni - via dei Mille 112 - e Clara Gi. di Brugherio, sono denunciati per apologia di fascismo e disturbo di comizio elettorale.

14 maggio 1970 - Monza

Il Mo. viene rimesso in libertà in quanto il Sostituto Procuratore della Repubblica non riscontra nei fatti gli estremi del tentato omicidio.

27 maggio 1970 - Monza

Il Mo. e gli altri fascisti vengono assolti.

21 maggio 1970 - Varedo

Un camion che aveva portato viveri ad un gruppo di crumiri in fabbrica, esce dallo stabilimento a tutta velocità e per poco non investe alcuni lavoratori. L’automezzo, inseguito dagli operai è, ad un certo punto costretto a fermarsi. I lavoratori hanno potuto vedere che i due autisti avevano il volto coperto con calze di nailon. L’autista che si trovava alla guida è stato denunciato dai carabinieri per aver tentato di investire il picchetto operaio.

26 maggio 1970 - Cinisello

Una grandiosa mobilitazione popolare impedisce che il federale fascista di Milano, Servello, tenga un comizio a Cinisello.

Servello è costretto ad andarsene con la sua squadra, protetto da un forte schieramento di polizia.

27 maggio 1970 - Varedo

Spedizione punitiva contro gli operai della Snia - Viscosa di Varedo.

Alle due di notte tre auto passano davanti alle tende erette dagli operai in agitazione per una dura vertenza, davanti all’ingresso principale.

Le auto rallentano, si fermano, e scagliano dei pezzi di piombo a mo’ di proiettili contro gli operai del turno di guardia.

Le auto ripartono fulmineamente, ma una di esse finisce contro un palo della luce e quindi in un fossato. I tre occupanti vengono raggiunti dai carabinieri di Cesano Maderno che li fermano. Nei pressi dell’auto vengono rinvenuti manganelli, catene, caschi.

29 maggio 1970 - Nova Milanese

Era in programma un comizio di Servello, impedito dalla mobilitazione popolare. Momenti di tensione si hanno quando dalla finestra della locale sezione del MSI vengono lanciati sulla folla sassi, bulloni, pezzi di ferro e bottiglie.

28 maggio 1970 - Sesto S. Giovanni

Cinque fascisti armati di pistole scacciacani, catene e caschi, tentano di aggredire alcuni cittadini davanti al circolo “Fiorani” di Sesto S. Giovanni. I fascisti Adriano Car., 26 anni di Milano, Colella Va., 26 anni di Sesto S. Giovanni e Felice Sp. di Sesto, segretario della locale sezione del MSI vengono costretti dalla reazione popolare a chiudersi nel retrobottega di una latteria di via Costa. Infine vengono prelevati dai carabinieri ed arrestati.

30 maggio 1970 - Varedo

Una squadraccia fascista, proveniente dall’interno della Snia - Viscosa, utilizzata dalla direzione stessa dello stabilimento per attaccare le lotte operaie, aggredisce un picchetto di lavoratori.

I fascisti, pur armati di bastone, catene e tirapugni, vengono respinti dagli operai una prima volta; rientrano poi in fabbrica per uscire da una porta secondaria nel tentativo di aggredire gli operai alle spalle. Scoperti, vengono respinti nuovamente.

6 giugno 1970 - Cesano Maderno

Teppisti entrano nelle scuole di via Cozzi dove sono in allestimento cinque seggi elettorali e imbrattano con vernice le cabine tracciando scritte inneggianti alla guardia nazionale repubblichina ed al FUAN (organizzazione degli studenti universitari fascisti).

14 febbraio 1971 - Monza

Riunione fascista della Sede del MSI di via Piermarini. Vi partecipano un centinaio di persone. Alla fine i fascisti escono per le strade in corteo, senza aver chiesto autorizzazione alcuna. Il corteo avrebbe avuto lo scopo di replicare alla manifestazione antifascista svoltasi a Milano il giorno precedente. Il corteo percorre alcune vie del centro cittadino lanciando slogan fascisti, distribuendo volantini, intimidendo e cercando di aggredire passanti antifascisti.

18 febbraio 1971 - Cinisello Balsamo

Attentato al tritolo contro lo stabilimento tipografico “Rotograf” nel quale vengono stampate numerose riviste ed opere di ispirazione socialista. L’azienda in diverse occasioni era già stata fatta segno di “avvertimenti” e delle minacce dei fascisti che l’accusavano appunto di stampare riviste “sovversive”. Va detto che alla “Rotograf” era in corso una vertenza sindacale.

26 febbraio 1971 - Bresso

Una squadra fascista tenta di assalire la sede del PCI.

Giovani democratici che si trovano all’interno riescono a mettere in fuga i fascisti uno dei quali viene identificato.

30 marzo 1971 - Monza

La “Giovane Italia” chiede al Comune l’uso della sala pubblica in via Maddalena e con un volantino indice la mattina stessa un assemblea studentesca.

Al pomeriggio, dalla vicina sede del MSI di via Piermarini, escono una cinquantina di squadristi fra cui gli “studenti” Mo. e Ma. che armati di caschi e bastoni assalgono gli studenti democratici che si erano riuniti nei pressi di via Maddalena.

Ne seguono duri scontri in cui si fa notare Moreno Be.. Alla fine i fascisti vengono respinti e si arroccano nella loro sede da cui estraggono sassi, bastoni, spranghe cercando di passare di nuovo all’attacco. Ancora una volta vengono respinti.

La Polizia interviene e blocca la situazione senza tuttavia disperdere i fascisti. Le forze democratiche si muovono subito e il Comune, ammettendo l’errore, revoca ai fascisti il permesso di usare la sala. I fascisti devono così andarsene sconfitti.

La mobilitazione popolare è stata esemplare. Infatti dopo pochi minuti, oltre 500 fra studenti e lavoratori democratici si sono presentati a lottare contro i fascisti. Decisiva è stata la tempestiva azione delle forze politiche democratiche, dei Sindacati e del Comitato Unitario antifascista che indice il 18 aprile una grande manifestazione unitaria antifascista con la partecipazione di migliaia di cittadini e delle Autorità democratiche monzesi.

5 aprile 1971 - Seregno

Al bar Italia di via Conciliazione alcuni fascisti aggrediscono e percuotono duramente un operaio di 20 anni, Franco Mariano, perché di “sinistra”.

7 aprile 1971 - Nova Milanese

Trenta squadristi armati di mazze e spranghe di ferro danno l’assalto alla sede del PCI, gridando slogan fascisti.

Essi sono respinti dagli iscritti presenti nella sede del PCI e la Polizia ne ferma uno.

7 aprile 1971 - Seregno

Giovani democratici respingono un nuovo tentativo di aggressione degli squadristi che stavano uscendo armati dalla sede del MSI.

7 aprile 1971 - Monza

Gli studenti del Liceo “Zucchi” respingono un provocatorio volantinaggio fascista. Gli squadristi si erano presentati a volantinare al portone della scuola, armati di spranghe, bastoni, catene.

12 maggio 1971 - Monza

Tre fascisti sono arrestati per detenzione di armi improprie. Viaggiavano su di un’auto su cui erano tre tirapugni, un bastone, un casco e avevano fazzoletti neri. Sono: Felice Sp., 26 anni, segretario del MSI di Sesto S. Giovanni; Marcello Mo., 19 anni; Giancarlo Ma., 26 anni.

Sp. e Ma., saranno, in seguito a questi fatti, condannati in Pretura ad una lieve ammenda (30 mila lire).

24 maggio 1971 - Nova Milanese

Un gruppo di fascisti si introduce, di notte, nei locali della scuola media di via Biondi: sfonda un vetro, mette a soqquadro la segreteria, la presidenza, la biblioteca: molti libri sono rovinati, le poltrone tagliate, rotti gli stipiti degli armadi.

Per firmare l’aggressione, i teppisti disegnano una vistosa svastica sul muro.

24 maggio 1971 - Sesto S. Giovanni

Una carica di esplosivo fa saltare il monumento alla Resistenza a Sesto S. Giovanni. L’attentato viene firmato SAM.

Nella stessa notte le SAM hanno firmato altri due attentati a Milano.

25 maggio 1971 - Monza

Un oggetto simile ad una bomba viene rinvenuto presso la sede della Camera del Lavoro e del PCI, in via Arosio. Accanto all’ordigno c’è un biglietto in cui è scritto: “SAM vi cura - Primo avviso”.

4 giugno 1971 - Giussano

Una bottiglia incendiaria è gettata da un’auto in corsa contro la sezione del PSI in via Corridoni nella frazione di Paina.

La bomba manda in frantumi numerosi vetri causando un principio di incendio al portone.

10 giugno 1971 - Nova Milanese

Viene programmato un comizio di Franco Servello, federale del MSI milanese. Egli giunge nel paese accompagnato da numerosi squadristi armati, organizzati in una colonna motorizzata.

Mentre il federale tiene il “discorso”, gli squadristi scorazzano per il paese armati per “dare una lezione”agli abitanti del centro, di forti tradizioni antifasciste. Vari sono i feriti. Un giovane, Roberto A., è trafitto da un fascista che usa una bandiera missina come lancia e viene ricoverato gravemente ferito all’ospedale di Desio.

giugno 1971 - Monza

Davanti alla biblioteca civica una squadra di una decina di fascisti tra cui Elio Ce. e Davide Ca., insulta e minaccia Cesare P., studente del Liceo “Zucchi” del Movimento Studentesco e Fedele V..

2 luglio 1971 - Desio

Mentre a Desio è in corso il Festival de l’Unità, una squadraccia fascista a bordo di un’auto insulta i presenti dando luogo a caroselli devastando un’auto in sosta e bancarelle allestite in occasione di tale Festival.

Più tardi la squadra cerca di allontanarsi ma viene impedita dai presenti.

13 ottobre 1971 - Monza

Dopo che la mattina i fascisti hanno cercato di aggredire gli studenti del Liceo Frisi, alle 13 circa Felice Sp., Marcello Mo., Giancarlo Ma., scesi da un’auto in via Gottardo, assalgono uno studente democratico e vengono costretti alla fuga dall’indignazione dei cittadini presenti.

21 ottobre 1971 - Sesto S. Giovanni

Aggressione contro un simpatizzante del PCI, Vincenzo P. di 23 anni davanti al bar Stella in via Ca., che si trova proprio di fronte alla locale sezione del MSI. Il P. è malmenato da tre fascisti che picchiano anche la sorella Carmela accorsa in aiuto del fratello. Vincenzo P. e la sorella riportano ferite guaribili, rispettivamente, in 10 e 3 giorni.

17 novembre 1971 - Monza

Una squadra di picchiatori gira per la città nel corso del pomeriggio. I teppisti prima inseguono alcuni studenti democratici quindi tentano un agguato a Ezio R. esponente del Movimento Studentesco in via Moncenisio nei pressi della Sede del Movimento Studentesco stesso. I fascisti nascosti dietro alcune macchine in sosta, attendono che il R. esca in moto dalla sede, quindi cercano di bloccarlo e lo aggrediscono a calci e a pugni.

17 novembre 1971 - Monza

Una squadra di picchiatori fascisti attacca il Liceo Frisi. Gli studenti, riunito prontamente il comitato antifascista, respingono l’aggressione.

18 novembre 1971 - Monza

Una squadra di fascisti getta bottiglie incendiarie contro la casa di Enzo B., esponente del Movimento Studentesco. Gli ordigni, penetrati attraverso le finestre, incendiano la casa provocando gravi danni. Solo per il pronto intervento degli abitanti l’incendio viene domato. All’abitazione di B. è annesso un deposito di combustibili e in particolare una cisterna di gasolio. Solo un caso fortuito ha impedito quindi all’incendio di raggiungere proporzioni disastrose.

Per tutta la notte, precedente l’attentato, una squadraccia di circa 40 persone, composta dai soliti elementi, aveva circolato per la città cercando di aggredire i democratici di passaggio e in particolare aspettando sotto casa R. e B..

3 dicembre 1971 - Monza

Due fascisti, Antonio Ri. e Franco Lo. detto “Michelin”, insultano due studentesse del Liceo Frisi, mentre nella scuola era in corso una proiezione cinematografica.

Non contenti cercano di aggredire gli studenti con randelli e pistole.

Gli studenti li mettono in fuga.

13 gennaio 1972 - Desio

All'Autobianchi, durante un'assemblea un sindacalista della C.G.I.L. viene aggredito da un iscritto alla CISNAL. Riceve un pugno e gli viene schiacciata una mano nel cofano dell’auto.

22 gennaio 1972 - Monza

Una ottantina di fascisti guidati dai noti teppisti Ceft, Sp., Mo. ecc. “volantinano” il centro della città. Inquadrati sotto l’Arengario, attaccano e intimidiscono i passanti. La Polizia sequestra 50 sbarre di ferro, ma non li scioglie né arresta nessuno. Invece degli aggressori la Polizia ferma un giovane studente antifascista di 15 anni, Stefano C. e lo traduce in questura.

6 febbraio 1972 - Ciniselio Balsamo

I fascisti rompono a sassate le vetrate della sede del comitato cittadino del PCI e imbrattano i muri con scritte inneggianti al passato regime.

11 febbraio 1972 - Monza

Aggressione di Felice Sp. e Enzo Ma. nei confronti di Enzo B. del Movimento Studentesco. Questi stava attraversando via Italia quando è stato apostrofato dai due fascisti che dopo averlo provocato lo aggredivano a pugni e a calci. La reazione dei passanti ha permesso di stroncare l’aggressione che avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze.

12 febbraio 1972 - Desio

Assaltate le auto di alcuni militanti del PCI di ritorno da una riunione. Seri danni subiti dalle vetture. Giorni prima erano stati aggrediti alcuni esponenti del Movimento Studentesco: per i due episodi si è svolta una manifestazione di protesta.

18 febbraio 1972 - Monza

I noti squadristi Moreno Fi., Franco Lo., Elio Ce. e Antonio Ri., tutti di Monza, aggrediscono Fedele V. aderente al Movimento Studentesco in via Passerini a Monza.

Essi vengono condannati il 24 - 1 - 1973 rispettivamente: a 5 mesi di reclusione Lo. e Fi. per minacce e porto d'armi improprie; 1 mese a Ce.; 20.000 lire di multa per apologia di fascismo a Ri.. Tutti godono della condizionale.

21 febbraio 1972 - Monza

Aggressione fascista contro Salvatore Cocco di 17 anni, studente, simpatizzante del Movimento Studentesco. Il Cocco mentre transitava per il centro con gli amici è stato aggredito da un gruppo di fascisti armati di sbarre riportando una ferita alla testa medicata all’ospedale di Monza.

Il Cocco ha sporto denuncia contro ignoti per lesioni personali. Gli aggressori sono stati in seguito identificati e sono: Elio Ce., Franco Lo., Ba. e Fi. Moreno tutti residenti a Monza.

23 febbraio 1972 - Monza

La Polizia arresta il fascista Gilberto Mo. di 22 anni, abitante in via Dante 26, perché nella sua abitazione vengono rinvenuti durante una perquisizione: pi stole di vario tipo, lanciarazzi, un fucile mitragliatore i rispettive munizioni.

Il processo celebrato il 28 Febbraio (Presidente Cusumano - P.M. Scialoja). Il PM. chiede la condanna a un anno e tre mesi di reclusione. Il Mo. viene condannato a 90.000 lire di ammenda per detenzioni di armi semplici e assolto dall’accusa di detenzione di armi da guerra perché le armi che possedeva non si potevano più considerare armi da guerra.

7 aprile 1972 - Monza

Un gruppo di fascisti tra i quali Marcello Mo., Giancarlo Ma., Franco Lo., Andrea Fe. aggredisce alcuni ragazzi che passavano in macchina nei pressi del Commissariato di P.S. di Monza ferendo una ragazza che riporta la sospetta frattura di una mano. I fascisti erano scesi da alcune macchine allestite per la campagna elettorale del MSI e si erano avventati contro l’auto degli studenti, armati di spranghe, caschi e bastoni. Il pronto accorrere della popolazione e degli studenti del vicino Liceo Zucchi, sventava l’aggressione.

3 maggio 1972 - Sesto S. Giovanni

Tre cittadini che stavano leggendo un manifesto del PCI vengono aggrediti e percossi da alcun fascisti armati di catene poi fuggiti su un’auto di propaganda elettorale del MSI.

Gli aggressori riconosciuti ed arrestati sono: Marcello Mo., Giancarlo Ma., Valerio Can., e Ba..

5 maggio 1972 - Monza

Un gruppo di fascisti tra i quali vengono riconosciuti Mo. Lo. e Ri. aggrediscono un’auto con cinque esponenti del “Manifesto” in sosta ad un semaforo La macchina viene tempestata di sprangate. Uno degli occupanti riesce ad uscirne illeso. L’altro Angelo M. viene ricoverato all’ospedale con trauma cranico per le sprangate subite.

I fascisti aggrediscono anche Alfio M., dirigente democristiano.

20 maggio 1972 - Sesto S. Giovanni

Otto fascisti sorpresi a strappare manifesti di sinistra minacciano con coltelli e pistole alcune persone, sparando anche un colpo andato a vuoto. Si sospetta che sparare sia stato Giancarlo Ma., segretario della locai sezione del MSI.

Il Ma. viene arrestato per tentato omicidio, detenzione abusiva di arma da fuoco, detenzione abusiva di arma impropria. Con lui devono rispondere degli stessi reati Valerio Can., Bernardo Lor., Donato Cav., Flavio Lom., Claudio De Fed., Donato Ga., Filippo Cal., tutti noti squadristi del MSI.

28 maggio 1972 - Monza

Il noto fascista Franco Lo. aggredisce una ragazza di 16 anni bruciandole il viso con una sigaretta causandole ustioni guaribili in 15 giorni. Il Lo. è stato denunciato.

30 maggio 1972 - Monza

Due fascisti, Franco Lo. e Moreno Fi., aggrediscono uno studente del Liceo Zucchi armati anche di un pugno di ferro. Entrambi sono stati denunciati.

28 giugno 1972 - Monza

Due giovani vengono percossi da sette teppisti fascisti che li avevano precedentemente insultati. Il motivo dell’aggressione è la figura di Che “Guevara”sulla maglietta di uno dei giovani.

luglio 1972 - Monza

Lo studente Marco S. mentre transita in moto in piazza Roma viene aggredito da Davide Ca., Moreno Be., Elio Ce. che gli procurano contusioni e lesioni.

26 luglio 1972 - Varedo

Una trentina di teppisti fascisti armati di spranghe e tirapugni aggrediscono picchetti operai durante lo sciopero dei lavoratori della Snia per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Parecchi lavoratori rimangono contusi negli scontri. I Carabinieri si limitano a sequestrare le spranghe e tirapugni agli aggressori senza procedere ad alcun fermo.

16 agosto 1972 - Monza

Viene incendiata dai fascisti la macchina di due sorelle esponenti del Movimento Studentesco. Poco prima una di loro aveva avuto un “incontro”con un gruppo di fascisti cappeggiati dal noto Franco Lo. detto “Michelin”.

29 agosto 1972 - Sesto S. Giovanni

Fascisti mascherati aggrediscono con spranghe di ferro e pistole dei giovani aderenti a “Lotta Continua”, ferendo seriamente alcun giovani e sparando rivoltellate. In seguito a questi fatti viene spiccato mandato di cattura nei confronti di Felice Sp. - funzionario della Cisnal - Franco Lo., Marcello Mo. e Giovanni Ma. (detto Bistecca).

26 settembre 1972 - Sesto S. Giovanni

Criminale attacco fascista al circolo “La nuova Torretta”. Una quindicina di fascisti armati assalta il locale a sassate e con bottiglie incendiarie. Il locale va quasi completamente distrutto. I feriti sono sei.

1 ottobre 1972 - Monza

Attentato alla sede del Movimento Studentesco di via Durini, 5. La Polizia chiamata dagli abitanti del cortile dove è situata la sede, trova due candelotti al tritolo. Fortunatamente la miccia rudimentale e difettosa non si è accesa impedendo all’ordigno ad alto potenziale di esplodere all’interno del cortile abitato da numerose famiglie.

Vengono rinvenuti volantini firmati Giustizia Nazionale con la seguente scritta: “Giustizia nazionale: liberate i camerati”.

8 ottobre 1972 - Cinisello Balsamo

L’equipaggio di una “Volante” blocca una “124”su cui si trovano tre fascisti. Due di essi - Cesare Cu. di 21 anni e Massimo Fu. di 29 anni, entrambi abitanti a Cinisello Balsamo - sono arrestati, il terzo riesce a fuggire. Sull’auto vengono rinvenuti una bomba incendiaria, una catena, tre mazze di ferro e una pistola scacciacani.

27 ottobre 1972 - Cinisello Balsamo

Un attivista del PCI, Dante C., viene colpito al capo con una sbarra di ferro da un noto fascista, Giuseppe Catalano, che aveva sorpreso mentre staccava manifesti del PCI. Il nome del Catalano era ricorso in occasione dell’attentato fascista al circolo “Nuova Torretta” di Sesto S. Giovanni.

16 novembre 1972 - Cinisello Balsamo

Un gruppo di fascisti a bordo di due macchine spara numerosi colpi di pistola contro giovani del Movimento Studentesco che stavano uscendo dalla Sede dopo una riunione.

17 novembre 1972 - Cinisello Balsamo

Per due volte gruppi di fascisti entrano in un bar alla ricerca di aderenti al Movimento Studentesco. Vengono picchiati un ragazzo e un esponente del Movimento stesso. Un fascista minaccia con la pistola alcuni insegnanti.

Per la sparatoria del giorno precedente, i Carabinieri denunciano 11 persone, tutti pregiudicati, per associazione a delinquere e spari in luogo pubblico. Viene accertato che numerosi colpi sono stati esplosi ad altezza d’uomo.

26 febbraio 1973 - Sesto S. Giovanni

Viene esploso un colpo di pistola contro l’abitazione del segretario del comitato cittadino del PCI, Sergio V. in via Giovanna d’Arco 200 c.

1 marzo 1973 - Bollate

Trentaquattro candelotti di esplosivo vengono collocati sotto alcuni camion della Coop - Italia parcheggiati alla Cascina del Sole di Bollate, in via Silvio Pellico, 60.

L’attentato fallisce perché l’umidità della notte impedisce che la miccia si bruci completamente.

Prima decade di marzo - Lissone e Seregno

A Lissone cinque studenti del Liceo scientifico Frisi (sezione staccata di Desio) vengono aggrediti da un decina di teppisti fascisti scesi da due auto.

L’indomani, sempre a Lissone, uno studente viene picchiato nei pressi della propria abitazione da tre fascisti. A Seregno viene aggredita una studentessa di 14 anni, dopo che un gruppo di picchiatori le ha inutilmente chiesto il nome degli studenti del Frisi più impegnati politicamente e le loro abitudini.

La ragazza è percossa e sfregiata ad una guancia.

5 aprile 1973 - Monza

Il Giudice Istruttore dott. Giustino d’Onofrio rinvia a giudizio un gruppo di fascisti ritenuti responsabili di due gravi episodi di violenza avvenuti a Monza e Sesto S. Giovanni l’anno precedente.

Si tratta di Marcello Mo., anni 21, residente a Sesto S. Giovanni; Felice Sp., anni 28, segretario del MSI di Sesto S. Giovanni; Giancarlo Ma., anni 30, di Sesto S. Giovanni; Angelo Fa., anni 27; Antonio Ri., anni 24; Fi. Moreno, anni 29; Antonino Ag., anni 24, Giuseppe D’An., anni 40; Pasqualina No., anni 45; Rosa Ze., anni 30 e Maurizio Mu. di 19 anni. I primi sei devono rispondere di concorso di lesioni aggravate, danneggiamento, detenzione abusiva di armi e di spari in luogo abitato. Sono accusati di aver aggredito il 29 agosto 1972 a Sesto S. Giovanni un gruppo di appartenenti a “Lotta Continua”.

Franco Lo., Fi. Moreno, Antonino Ag., Antonio Ri. sono accusati anche di aver aggredito il 5 maggio del 1972 a Monza, il dirigente democristiano Alfio M., che li aveva sorpresi mentre strappavano manifesti elettorali, e alcuni esponenti del “Manifesto”

5 aprile 1973 - Monza

Mentre è in corso un picchettaggio all’INA Assicurazioni, una squadra di fascisti si apposta in via Cortelonga, in un cantiere abbandonato.

Passa per la strada l’auto Fiat 500 di Cristina C. con a bordo Fiorenzo M., aderente al Movimento Studentesco.

Gi squadristi assaltano l’auto a sprangate ed uno di essi, Davide Ca., con un grosso sasso sfonda il tetto della macchina cercando di ferire gli occupanti.

Oltre al Ca. vengono riconsciuti e denunciati: Elio Ce., Franco Lo., Moreno Be..

26 aprile 1973 - Sesto S. Giovanni

Una bomba al plastico viene lanciata contro la Sezione “Oldrini”del PCI sita in via Pirandello.

Essa è accompagnata da un biglietto delle SAM.

8 maggio 1973 - Monza

Franco Lo. detto “Michelin”noto teppista fascista viene arrestato come contravventore alla diffida a suo carico.

31 maggio 1973 - Monza

I fascisti depongono due candelotti di tritolo sulla soglia della porta di casa di Paolo Longoni, studente, del Movimento Studentesco.

La bomba esplode provocando gravi danni e solo per fortuna non ferisce alcuno.

5 giugno 1973 - Pobiga di Besana Brianza

Una squadra fascista composta da Otto persone attacca la casa di Cristina C., studentessa del Movimento Studentesco. I fascisti sfasciano a sprangate l’auto di Ezio R., noto esponente del Movimento Studentesco di Monza, che si trova nell’abitazione.

Quando questi al rumore si affaccia, gli vengono sparati contro 5 colpi di rivoltella da breve distanza con il chiaro intento di uccidere, come si rileva dai segni dei proiettili sui muri, dove si trovava R..

Gli squadristi si danno poi alla fuga su due auto. Alla Polizia vengono forniti dati su un’auto: una A 112 verde col tetto bianco targata MI RO ...

9 giugno 1973 - Monza

Alcuni fascisti lanciano due bottiglie incendiarie contro l’abitazione di Antonio B., aderente al Movimento Studentesco, causando un principio di incendio.

12 giugno 1973 - Monza

Alcuni fascisti collocano una potente carica di tritolo davanti alla villetta di via Quintino Sella in cui abitano Laura C. e Fedele V. del Movimento. Studentesco.

L’esplosione causa gravi danni e solo per caso non provoca feriti.

16 giugno 1973 - Monza

Viene recapitata alla Sede del PCI di Monza in via Arosio, una lettera di minacce in riferimento alla mobilitazione che il comitato Unitario Antifascista stava prendendo in esame a seguito dei criminali attentati fascisti.

20 giugno 1973 - Cinisello Balsamo

Una bottiglia incendiaria viene lanciata da un’auto in corsa che transita sull’autostrada Milano - Bergamo contro un Festival de l’Unità.

Per fortuna il liquido infiammabile non prende fuoco.

22 giugno 1973 - Monza

Un gruppo di individui aggrediscono a colpi di sbarra e a sassate Bruno C. del Movimento Studentesco che si trovava a bordo della sua macchina in sosta in via S. Andrea. La macchina veniva danneggiata e lo stesso Cantagalli riporta ferite ad un braccio.

27 giugno 1973 - Monza

Terroristi fascisti lanciano una saponetta al tritolo contro la casa di Enzo B., noto esponente del Movimento Studentesco.

L’esplosione causa ingenti danni e solo per un caso non provoca un disastro: infatti l’abitazione del B. è contigua ad un deposito di gasolio.

Giugno - Luglio 1973 - Monza

Fi. Moreno, insieme ad altri camerati aggredisce all’interno della Biblioteca Civica di Monza uno studente e una studentessa che vi si trovavano per consultare pubblicazioni in merito alle aggressioni fasciste.

7 luglio 1973 - Besana Brianza

Gli operai di una fabbrica locale che avevano esposto un cartello di denuncia dell’arresto degli esponenti del Movimento Studentesco avvenuto il 5 luglio, trovano un cartello con la scritta: “Porci comunisti, vi spazzeremo via anche da qui.”

5 luglio 1973 - Monza

Il noto squadrista Moreno Be. esplode numerosi colpi di pistola prima in via Gottardo, poi in via Moncenisio, contro il bar in cui si raccolgono alcuni giovani del Movimento Studentesco: i colpi per fortuna vanno a vuoto.

Il Ba. viene poi arrestato e processato per direttissima con condanna a 3 mesi di reclusione con la condizionale per porto abusivo di arma da fuoco.

20 ottobre 1973 - Monza

Attentato fascista contro la casa di un giovane aderente al Movimento Studentesco. Vengono lanciati contro l’abitazione dello studente Antonello R. quattro bottiglie incendiarie che causano danni alle finestre e ad un’auto in sosta.

20 ottobre 1973 - Monza

Mentre è in corso un “volantinaggio” per propagandare un’iniziativa del Movimento Studentesco per un dibattito sulla situazione del medio - oriente, dalla locale sede del MSI i fascisti lanciano bottiglie sulla gente; in seguito un gruppo di fascisti bene armati, appostato dietro l’angolo di una via, aggrediscono un gruppo di giovani democratici composto anche da ragazze intenti a distribuire manifestini. I fascisti lanciano anche sassi che infrangono la vetrina di un negozio.

22 ottobre 1973 - Monza

Replica dell’aggressione avvenuta il 20 ottobre. Mentre gli antifascisti distribuiscono volantini per denunciare l’aggressione di due giorni prima e l’attentato con bombe incendiarie contro la casa di uno studente democratico, i fascisti riprendono a lanciare bottiglie e sassi dalla loro sede.

Un gruppo di fascisti aggredisce due studenti; una dei due è una ragazza che viene seriamente percossa producendole lesioni guaribili in 7 giorni. I fascisti infuriati per non essere riusciti a prendere il ragazzo gli sfasciano a sprangate la moto sulla quale era stato fermato in precedenza in compagnia della ragazza.

Vengono denunciati alla Pretura due fascisti: Pinuccio Ve. di Cinisello e Domenico Fab., via Ferrari 47 Monza.

Un altro gruppo di fascisti tende un agguato a due studenti del Liceo Frisi che avevano partecipato alla distribuzione di volantini. Due fascisti estraggono spranghe che usano contro gli studenti i quali per evitare di essere colpiti tentano di raggiungere la loro abitazione e sono inseguiti sin sotto casa.

Un fascista alto e robusto, brandisce a mo’ di frusta una cintura alla quale sono applicate grosse placche di ferro riesce a colpire i due studenti che riportano serie lesioni. La diagnosi è di sette giorni per uno, per l’altro, causa incrinatura di una costola, è dai 10 ai 40 giorni.

23 ottobre 1973 - Monza

La stessa squadraccia del giorno prima, aggredisce uno studente del Liceo Frisi di 16 anni tendendogli un agguato nel garage della sua abitazione. Lo studente urlando riesce a far desistere i suoi aggressori riuscendo a conoscerne due. Essi sono Aurelio Lu. detto “tarantino” domiciliato al Cantalupo; l’altro certo Mosca di 21 anni di Monza che usava una cintura simile per aggredire i due studenti del giorno prima.

25 ottobre 1973 - Monza

Tre fascisti importunano in via Appiani alcuni studenti che stanno parlando fra loro. Uno degli studenti che cerca di reagire è preso a calci dai fascisti che estraggono una rivoltella minacciando di usarla.

27 ottobre 1973 - Monza

Il Movimento Studentesco indice per il pomeriggio un picchettaggio antifascista nel centro della città per dare una risposta alle continue aggressioni.

I fascisti, presenti nella loro sede, escono improvvisamente armati di catene, spranghe, bottiglie incendiarie per aggredire un gruppo di aderenti a “Lotta Continua”che si stanno portando sul luogo del picchettaggio. Due di questi non fanno in tempo a sottrarsi all’aggressione vengono duramente percossi.

I due giovani - un ragazzo e una ragazza - vengono presi a sprangate. La ragazza viene lasciata a terra sanguinante non prima di averle lanciato contro una bottiglia incendiaria che non esplode; il ragazzo invece è raggiunto da una coltellata al petto che gli raggiunge il polmone. Entrambi vengono ricoverati in gravi condizioni all’ospedale. Il ragazzo riporta pure un trauma cranico e sospetta lesione da lama da taglio al polmone. Ne avrà per trenta giorni. La ragazza è pure giudicata guaribile in 30 giorni. La Polizia, dopo essere stata invitata inutilmente a perquisire la sede del MSI, arresta Salvatore Vi. di 18 anni di Milano; Domenico La. di 18 anni di Milano; Costantino Co. di 21 anni di Brescia; Sandro Pe., 20 anni, di Milano accusati di concorso in lesioni aggravate, detenzione di materiale esplodente e di armi improprie.

Va detto che Salvatore Vi. aggredì tempo addietro lo studente milanese Tiziano A., provocandogli una grave ferita con una coltellata.

ottobre 1973 - Monza

Presso la Direzione della Casa di Cura “Villa Serena si presentano 3 dipendenti dell’Ente (So. Luigi, Bo. Domenico, Gu. Franco); dichiarandosi “delegati” del Sindacato fascista, CISNAL e chiedendo di essere ricevuti per trattare problemi sindacali.

I lavoratori dell’ospedale con una vasta e unitaria mobilitazione antifascista, il Consiglio di Amministrazione, con i partiti, democratici, i Sindacati, (CGIL - CISL - UIL) con loro manifesti alla popolazione, prendono netta posizione contro questo tentativo di infiltrazione fascista.

I sindacalisti fascisti denunciano il Presidente.

La pratica istruita dal Pretore Dott. Marra viene accantonata perché gli stessi esponenti della CISNAL rinunciano a proseguire.

CENNI BIOGRAFICI DI ALCUNI FASCISTI

MORENO BE.

21 febbraio 1972 - Aggredisce lo studente Salvatore C. di 17 anni.

Giugno 1972 - Aggredisce lo studente Marco S., procurandogli lesioni e contusioni.

5 aprile 1973 - Insieme ad Elio Ce., Franco Lo. assalta a sprangate l’auto di un esponente del Movimento studentesco.

5 luglio 1973 - Armato di pistola spara in un bar frequentato da giovani del Movimento Studentesco.

Viene più tardi arrestato.

DAVIDE CA.

Giugno 1971 - Assieme a Elio Ce. capeggia una decina di fascisti che minacciano e insultano Cesare P..

Giugno 1972 - Aggredisce lo studente Marco S procurandogli contusioni e lesioni.

4 marzo 1973 - Con una squadraccia fascista assale un bar di Lecco e viene arrestato mentre cerca di fuggire.

5 aprile 1973 - Assale con Ca. e Lo. l’auto a della Fiat 500 guidata da Fiorenzo M. cercando di ferire l’occupante. E’, in tale occasione, in compagnia di Lo. e Ce. che sono armati di spranghe.

ELIO CE.

17 novembre 1971 - Partecipa all’aggressione di Ezio R. in via Moncenisio a Monza.

18 febbraio 1972 - Aggredisce unitamente a Lo., Ri. e Fi., Fedele V. in via Passerini. Per questo atto viene condannato il 24 gennaio 1973 ad un mese di reclusione.

21 febbraio 1972 - Aggredisce con Ba. e Lo. lo studente diciassettenne Salvatore C..

5 aprile 1973 - Assale con Ca. e Lo. l’auto e bordo della quale si trova Fiorenzo M..

MORENO FI.

18 febbraio 1973 - Tende un agguato (insieme a Franco Lo., Elio Ce., Antonio Ri.) a Fedele V., aderente al Movimento studentesco, in via Passerini.

Si celebra il processo ed essi vengono condannati.

Moreno Fi. viene condannato a 5 mesi per minacce e detenzione di armi improprie.

30 maggio 1972 - Aggredisce assieme a Franco Lo. uno studente del Liceo Zucchi armato di tirapugni.

Luglio 1973 - Con altri fascisti aggredisce all’interno della biblioteca civica di Monza uno studente e una studentessa che vi si erano recati per consultare i giornali in merito alle aggressioni fasciste.

28 dicembre 1973 - Associato alle Carceri di S. Vittore sotto l’imputazione di radunata sediziosa e resistenza aggravata a seguito mandato di cattura emesso dal Giudice Vittorio Franceschelli, per aver partecipato alla sommossa missina del 12 aprile di questo anno in cui perse la vita l’agente di P.S. Antonio Marino. La partecipazione del Fi. al “giovedì nero” è comprovata da alcune fotografie scattate in tale giornata.

FRANCO LO. detto “Michelin”

esponente dei cosiddetto F.d.G. di Monza

3 dicembre 1971 - Armato di bastone e pistola cerca di aggredire studenti del Liceo Frisi di Monza.

18 febbraio 1972 - Aggredisce Fedele V. in via Passerini. Viene per questo condannato il 24 gennaio 1973 a 5 mesi di detenzione.

21 febbraio 1972 - Con Elio Ce. e Moreno Be. aggredisce Salvatore C. di 17 anni, studente dell'Hensemberger.

7 aprile 1972 - Ferisce con Sp., Ma. ed altri una ragazza davanti al Commissariato di Monza.

7 maggio 1972 - Aggredisce con Mo. e Ri. un’auto di attacchini de “il Manifesto” mandandone uno all’ospedale.

28 maggio 1972 - Aggredisce una studentessa bruciandole il volto con una sigaretta (guaribile in 15 giorni).

20 maggio 1972 - Aggredisce uno studente del Liceo Zucchi.

29 agosto 1972 - Assalta coi fascisti di Sesto S. Giovanni la sede di “Lotta Continua”. Per questo viene arrestato e detenuto per qualche mese, infine viene rilasciato con diffida a mettere piede a Monza, Sesto, Cinisello e Cologno.

Non rispetterà mai la diffida.

5 aprile 1973 - Assalta a sprangate l’auto di alcuni studenti, cercando di ferire gli occupanti e causando ingenti danni.

8 maggio 1973 - Viene arrestato per contravvenzione alla diffida.

E’ inoltre indiziato per i fatti del 12 aprile 1973 a Milano (reati di adunata sediziosa e di resistenza aggravata).

GIANCARLO MA.

segretario del MSI di Sesto S. Giovanni

2 giugno 1970 - Partecipa al “comizio” squadrista di Molteni a Monza; è riconoscibile da una foto armato di randello.

12 maggio 1971 - Arrestato con Mo. e Sp. per detenzione di armi improprie; assolto per “non aver commesso il fatto”.

1 febbraio 1972 - Con Felice Sp. aggredisce per strada lo studente Enzo B. in via Italia a Monza.

7 aprile 1972 - Con Lo. e Mo. ferisce una ragazza davanti al Commissariato di Monza.

3 maggio - Con Mo., Ca. e Ba. aggredisce tre cittadini a Sesto S. Giovanni e viene arrestato.

2 maggio 1972 - Viene arrestato per tentato omicidio e detenzione abusiva di arma da fuoco, dopo un’altra aggressione a cittadini democratici.

Viene rimesso in libertà provvisoria il 24 maggio 1972.

29 agosto 1972 - Dopo aver assaltato la sede di “Lotta Continua”a Sesto S. Giovanni con la solita squadraccia viene arrestato e detenuto per qualche mese: viene diffidato dal mettere piede a Sesto, Monza, Cinisello e Cologno.

MARCELLO MO.

12 maggio 1971 - Viene arrestato con Ma. e Sp.: i tre in macchina ostentano tirapugni ed armi improprie; viene processato per direttissima e condannato a lire 30.000 di ammenda.

13 ottobre 1972 - Con Sp. e Ma. aggredisce uno studente in via Gottardo.

21 giugno 1971 - Partecipa all’assalto del circolo Perini di Milano: viene arrestato e in casa sua vengono trovati una rivoltella Browning 7.65 con 25 colpi, un pugnale e 4 tirapugni. Viene quindi nuovamente condannato per direttissima a 30.000 lire di ammenda perché il reato di detenzione abusiva viene derubricato per omissione di denuncia.

22 gennaio 1972 - Con un’ottantina di fascisti causa disordini nel centro di Monza. La Polizia sequestra loro numerose sbarre di ferro.

3 maggio 1972 - Viene arrestato per un’aggressione. Nell’auto sulla quale si trova sono state rinvenute alcune spranghe di ferro.

7 aprile 1972 - A bordo di una macchina del MSI ferisce, unitamente a Ma., Lo. e Fe., una ragazza davanti al Commissariato di Monza: viene arrestato.

7 giugno 1972 - Con Lo. e RI. aggredisce alcuni attacchini de “il Manifesto” e ne manda uno all’ospedale.

28 agosto 1972 - Con la solita squadraccia assalta la sede di “Lotta Continua” di Sesto; viene per questo colpito da mandato di cattura. Si sottrae alla cattura e si dà alla latitanza divenendo renitente alla leva.

Viene più tardi arrestato nelle Marche.

FELICE SP.

già segretario del MSI a Sesto S. Giovanni diviene poi funzionario della Cisnal a Sesto S. Giovanni

29 maggio 1970 - Con una squadra di picchiatori aggredisce alcuni cittadini davanti al Circolo “Fiorani”di Sesto S. Giovanni. Viene arrestato.

2 giugno 1970 - Partecipa al “comizio” squadristico di Molteni: è riconosciuto ad una foto armato di casco e randello.

12 maggio 1972 - Viene arrestato con Ma. e Mo. per porto abusivo di arma impropria.

1 febbraio 1972 - Con Ma. aggredisce Enzo B. in via Italia a Monza.

29 agosto 1972 - Assalta la sede di “Lotta Continua” di Sesto S. Giovanni.

Viene arrestato e detenuto per qualche mese.

 

Ecco come la legge vigente punisce la apologia e la violenza fascista

La legge per colpire il neo fascismo

Riproduciamo, qui di seguito, I primi dieci articoli della legge 20 giugno 1952, n 645 che, attuando la XII disposizione transitoria della Costituzione, colpisce la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista. E’ una legge certamente non perfetta ma che recepisce, nella sostanza, la discriminante antifascista del nostro ordinamento repubblicano. La ricordiamo ai lettori di questo «Rapporto», soprattutto a quelle Autorità dello Stato che in questi anni di ripetute, sanguinose prove di rigurgito fascista non ne hanno promosso l’applicazione, e alla magistratura che sembra averla dimenticata.

Legge 20 giugno 1952 n 645

Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma 1°) della Costituzione.

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
Il Presidente della Repubblica promulga la seguente legge:

ART. 1

(riorganizzazione del disciolto partito fascista)

Ai fini della XII disposizione transitoria e fina le (comma primo) della Costituzione, si ha riorganizzazione del prosciolto partito fascista quando una associazione o un movimento persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politico o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.

ART. 2

(sanzioni penali)

Chiunque promuove od organizza sotto qualsiasi forma la ricostruzione del disciolto partito fascista a norma dell’articolo precedente è punito con la reclusione da tre a dieci anni.

La stessa pena si applica ai dirigenti dell’associazione o movimento; chiunque vi partecipa è punito con la reclusione fino a due anni.

Se l’associazione o il movimento assume, in tutto o in parte, il carattere di organizzazione armata o paramilitare ovvero fa uso di mezzi violenti di lotta, i promotori, i dirigenti, e gli organizzatori sono puniti con la reclusione da cinque a dodici anni e i partecipanti con la reclusione da uno a tre anni.

Fermo il disposto dell’articolo 29, comma primo, del Codice penale, la condanna dei promotori, degli organizzatori o dei dirigenti importa in ogni caso la privazione dei di ritti e degli uffici indicati nell’art. 28, comma secondo, numeri 1 e 2, del Codice penale per un periodo di cinque anni. La condanna dei partecipanti importa per lo stesso periodo di cinque anni la privazione dei diritti previsti dall’articolo 28, comma secondo, n. 1, del Codice penale.

ART. 3

(scioglimento e confisca dei beni)

Qualora con sentenza risulti accertata la riorganizzazione del disciolto partito fascista, il ministro per l’Interno, sentito il Consiglio dei ministri, ordina lo scioglimento e la confisca dei beni dell’associazione o movimento.

Nei casi straordinari di necessità e di urgenza, il governo, sempre che ricorra taluna delle ipotesi previste nell’art. 1, adotta il provvedimento di scioglimento e di confisca dei beni mediante decreto-legge ai sensi del secondo comma dell’art. 77 della Costituzione.

ART. 4

(apologia del fascismo)

Chiunque, fuori del caso preveduto dall’art. 1, pubblicamente esalta esponenti, principii, fatti o metodi del fascismo oppure le finalità antidemocratiche proprie del partito fascista è punito con la reclusione fino a due anni e con la multa fino a lire 500.000.

La pena è aumentata se il fatto è commesso col mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione o di propaganda.

La condanna importa la privazione dei diritti indicati nell’art. 28, comma secondo, n. 1, del Codice penale per un periodo di cinque anni.

ART. 5

(manifestazioni fasciste)

Chiunque con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al disciolto partito fascista è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a lire cinquantamila.

ART. 6

(aggravamento di pene)

Le pene sono aumentate quando i colpevoli abbiano ricoperto una delle cariche indicate dall’art. 1 della legge 23 dicembre 1947, n. 1453, o risultino condannati per collaborazionismo ancorché amnistiati.

Le pene sono altresì aumentate per coloro che abbiano comunque finanziato, per i fatti preveduti come reati negli articoli precedenti, l’associazione o il movimento o la stampa.

ART. 7

(competenza e procedimenti)

La cognizione dei delitti preveduti dalla presente legge appartiene al tribunale.

Per i delitti stessi si procede sempre con istruzione sommaria, salvo che ricorrano le condizioni per procedere a giudizio direttissimo ai sensi dell’articolo 502 del Codice di procedura penale. In questo caso il termine di cinque giorni indicato nello stesso articolo è elevato a quindici giorni.

ART. 8

(provvedimenti cautelari in materia di stampa)

Anche prima dell'inizio dell’azione penale, l’autorità giudiziaria può disporre il sequestro dei giornali, delle pubblicazioni o degli stampati nell’ipotesi del delitto preveduto dall’art. 4 della presente legge.

Nel caso previsto dal precedente comma, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro dei giornali e delle altre pubblicazioni periodiche può essere eseguito dagli ufficiali di polizia giudiziaria, che debbono immediatamente, e non mai oltre 24 ore, farne denuncia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle 24 ore successive, il sequestro si intende revocato e privo di ogni effetto.

Nella sentenza di con danna il giudice dispone la cessazione dell’efficacia della registrazione, stabilita all’art. 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, per un periodo da tre mesi a un anno e, in caso di recidiva, da sei mesi a tre anni.

ART. 9

(pubblicazioni sull’attività antidemocratica del fascismo)

La Presidenza del Consiglio bandisce concorsi per la compilazione di cronache dell’azione fascista, sui temi e secondo le norme stabilite da una commissione di 19 membri, nominati dai presidenti delle due Camere, presieduta dal ministro per la Pubblica Istruzione, allo scopo di far conoscere in forma obiettiva ai cittadini e particolarmente ai giovani delle scuole, per i quali dovranno compilarsi apposite pubblicazioni da adottare per l’insegna mento, l’attività antidemocratica del fascismo. La spesa per i premi dei concorsi, per la stampa e la diffusione è a carico dei capitoli degli stati di previsione della spesa per acquisto stampa di pubblicazioni della Presidenza del Consiglio e del ministero della Pubblica Istruzione.

ART. 10

(norme di coordinamento e finali)

Le disposizione della presente legge si applicano senza pregiudizio delle maggiori pene previste dal Codice penale.

Sono abrogate le disposizioni della legge 3 dicembre 1947, n. 1546, concernenti la repressione della attività fascista in quanto incompatibili con la presente legge.

La presente legge e le norme della legge 3 dicembre 1947, n. 1546, non abrogate, cesseranno di aver vigore appena che sa ranno state rivedute le disposizioni relative alla stessa materia del Codice penale.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

Data a Roma, addì 20 giugno 1952.

Einaudi

De Gasperi - Piccioni - Sforza - Scelba - Zoli - Pella - Vanoni - Pacciardi - Segni - Aldisio - Fanfani - Malvestiti - Spataro - Campilli - Rubinacci - La Malfa - Cappa

Visto, il Guardasigilli: Zoli.

Annotazione della Redazione: Nal presente rapporto i nomi dei protagonisti, quando non di primo piano, sono stati riportati in forma abbreviata. Questo perché non siamo interessati a mettere alla berlina le persone ma descrivere i fatti. Chi, per ragioni di studio, ha la necessità di consultare il documento in forma integrale lo può richiedere, qualificandosi, alla redazione di Brianza Popolare.
Comitato Unitario Antifascista di Monza
Monza, 31 dicembre 1973 (data presunta)
email: info@brianzapopolare.it