PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE

Un piano che non tutela, non salvaguardia, non valorizza il territorio regionale.

Il giudizio negativo del PRC

Rifondazione Comunista esprime un giudizio negativo sul Piano territoriale paesistico regionale presentato oggi in Consiglio". Così dichiarano i Consiglieri regionali del Prc, Gianni Confalonieri, Ezio Locatelli, Mirko Lombardi, Giovanni Martina, spiegando le ragioni del voto negativo di Rifondazione a tale Piano.

"Il Piano - continuano i consiglieri - non solo arriva con un ritardo di oltre 14 anni, ma soprattutto non contiene normative rivolte alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio ambientale e paesistico della regione, né tantomeno stabilisce vincoli e indicazioni per il recupero delle aree di alto valore naturalistico e altamente degradate. La Regione, infatti, ha scaricato completamente alle Province e agli Enti locali, quello che doveva essere il suo compito prioritario previsto dalla legge di programmazione, di indirizzo e di tutela.

Attraverso l'introduzione del principio di "maggiore definizione", cioè il principio secondo il quale si attribuisce valenza paesistica ai Piani regolatori comunali, e quindi sostitutivi del Piano regionale; attraverso l'uso distorto del principio di sussidiarietà, che trasforma la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali in delega totale ai comuni senza indicazioni di indirizzi; attraverso l'uso del principio di "gerarchia", secondo il quale i Piani regolatori dei comuni prevalgono sul Piano regionale laddove questo è volutamente carente, la Giunta regionale elude completamente il suo ruolo.

Tale Piano - concludono i consiglieri del Prc - si configura, quindi, come una semplice rappresentazione, una fotografia, della situazione lombarda, un documento di buoni propositi del tutto insufficiente nel frenare e fermare la distruzione di ambiti territoriali, anche significativi, del territorio regionale, per questi motivi il nostro voto sarà contrario".

Gruppo regionale Prc - Lombardia
Milano, 6 marzo 2001