A dieci anni dalla Conferenza di Rio, vogliamo che la Lombardia e l'Italia si presentino alla prossima
Conferenza delle Nazioni Unite su Sviluppo e Ambiente a Johannesburg (Sud Africa) con un programma
avanzato di "sviluppo sostenibile", capace di offrire una speranza attuale e futura alla vita sulla
terra. Chiediamo a tutti di impegnarsi concretamente perché la nostra regione si presenti
preparata all'appuntamento.
La Lombardia del futuro sarà una Lombardia sostenibile. Dovrà liberarsi dalla morsa
del traffico e dell'inquinamento, con auto meno inquinanti, ma anche con meno auto e autocarri e
più mezzi pubblici e biciclette. Dovrà produrre ricchezza, ma con meno energia, meno
risorse, meno rifiuti e meno veleni. Usare energie rinnovabili e ridurre le importazioni di petrolio.
Osteggiare le produzioni belliche, promuovere le certificazioni etiche e ambientali, l'industria
del riciclo dei materiali e del risanamento dell'ambiente. Promuovere una efficace cooperazione allo
sviluppo. Togliere terreno al terrorismo internazionale e nazionale. Valorizzare e qualificare le
produzioni agricole e artigianali locali, promuovendo i propri parchi regionali e comunali, difendendo
le montagne, i laghi e i fiumi. Tutelare l'acqua come bene globale collettivo. Avviare politiche
sociali che sappiano garantire la convivenza delle diversità, la prevenzione sanitaria e ambientale
per tutti, una scuola moderna e capace di formare cittadini attivi del domani.
Questo è il futuro della Lombardia e dell'Italia: prima saremo capaci di affrontarlo, maggiori
saranno i vantaggi per noi e per i nostri figli. Dovrà essere uno sforzo eccezionale, possibile
solo se si saprà fare ricorso a tutte le migliori risorse sociali di cui la nostra regione è straordinariamente
ricca. Una sfida formidabile per tutti: per l'associazionismo e il volontariato, per l'impresa e
per il mondo del lavoro, per il mondo delle scienze umane e naturali, per ognuno di noi, chiamato
a cambiare comportamenti e consumi, usare nuovi servizi e scoprire nuove solidarietà. Una
sfida per il governo e la politica che deve essere capace di aiutarci a concertare e decidere un
futuro migliore, sicuro e duraturo per tutti. Una proposta di futuro che la Lombardia e il suo governo
dovranno portare a Johannesburg.
LA LOMBARDIA DEL FUTURO IN 10 PUNTI
- Il clima sta cambiando e gli accordi internazionali prevedono per L'Italia una riduzione del
6,5% delle emissioni di "gas serra". Vogliamo che quest'obiettivo si raggiunga mediante politiche
di risparmio energetico e impulso alle fonti rinnovabili. Chiediamo che la Lombardia e i Comuni
più grandi adottino piani energetici, piani di risanamento dell'aria e dei trasporti che
riducano la dipendenza dal petrolio e consentano un risparmio economico.
- E' necessario affrontare in modo organico il nodo della mobilità regionale, sia urbana
che extra urbana. Chiediamo che il potenziamento dei trasporti pubblici, l'attuazione di interventi
di "traffic calming" nei centri urbani, l'incentivazione di sistemi di mobilità alternativa
all'uso delle auto private e il trasferimento delle merci su rotaia diventino una priorità nelle
agende delle amministrazioni.
- Chiediamo che ogni comune destini lo 0,8% delle prime tre voci del bilancio comunale a progetti
di cooperazione decentrata nei paesi più poveri (come previsto dalla legge 68/93).
- Chiediamo il rispetto dell'obiettivo del Vertice mondiale sull'Alimentazione del 1996, di dimezzare,
entro il 2015, il numero delle persone che soffrono la fame nel mondo.
- Chiediamo politiche di sostegno regionali e preferenze nei pubblici acquisti (comuni, ASL, scuole...)
delle produzioni e dei prodotti dotati di certificazione ambientale ed etica o che abbiano caratteristiche
di preferibilità ambientale: gestioni ambientali di impianti produttivi, di prodotti e servizi,
bilanci socio-ambientali, botteghe e prodotti equi e solidali.
- Crediamo in campagne di informazione e sensibilizzazione del consumo consapevole, promuovendo
etichettature ecologiche, sociali, di alimenti non-OGM, biologici e prodotti tipici.
- Sosteniamo il Contratto Mondiale sull'acqua, anche con politiche locali che evitino gli sprechi,
depurino gli scarichi, garantiscano la difesa del suolo e dei fiumi e dei laghi, l'erosione delle
coste. L'acqua avrà un costo crescente ed è importante che le politiche di privatizzazione
garantiscano la disponibilità a prezzi sociali di 40 litri di acqua potabile al giorno a
testa, e si paghi il servizio soprattutto sui consumi in eccesso.
- Per conservare la ricchezza di vita naturale e di biodiversità della Lombardia dobbiamo
ridurre il consumo di suolo e tutelare i corridoi naturali formati dai fiumi, dai boschi, dalle
catene montuose. Ogni comunità locale si deve far carico di azioni di protezione del proprio
ambiente naturale e la Regione deve destinare almeno lo 0,5% del proprio bilancio ai progetti di
gestione degli ambienti naturali e nel sostegno alla vita, all'agricoltura e all'artigianato nei
parchi.
- Chiediamo che la Regione si impegni a sostenere l'innovazione dei processi produttivi, incentivi
le bat e promuova la ricerca.
- Rivendichiamo il valore strategico, per essere pronti alle sfide dei prossimi decenni, di una
scuola pubblica di qualità, capace di recuperare le differenze sociali e di innalzare il
livello culturale medio delle popolazioni locali al fine di rinforzare la coesione sociale e le
identità locali all'interno di un progetto nazionale. Chiediamo che le amministrazioni locali
e regionali si impegnino in un reale sostegno all'autonomia scolastica e facilitino il rapporto
tra scuola e territorio, particolarmente nelle aree marginali della regione dove la scuola svolge
un ruolo fondamentale.
Legambiente, WWF, ARCI, ACLI, CGIL-CISL-UIL, ATTAC, AUSER, Emergency, Rete Lilliput,
Mani Tese, Social Forum, Punto Rosso
aderiscono: PRC, DS,Verdi, Comunisti
Italiani, Margherita, Lista Di Pietro