A sorpresa, con voto segreto, è passato un emendamento unitario di Rifondazione Comunista
e dell'Ulivo che ferma temporaneamente la realizzazione di nuove centrali termoelettriche in Lombardia
favorita dal decreto Marzano.
"Si tratta di un risultato straordinario per il quale non possiamo che essere soddisfatti - dichiara
Gianni Confalonieri, capogruppo regionale Prc.
Tuttavia, abbiamo ritenuto di astenerci perché il nostro giudizio sull'impianto generale degli
Indirizzi di programmazione energetica resta negativo. "Questo provvedimento appena nato è già vecchio:
ricalca la politica energetica degli anni Settanta protesa unicamente a soddisfare l'insaziabile
domanda; tutti gli Indirizzi sono viziati dalla logica per cui a maggiori consumi si risponde con
maggior produzione determinando inevitabilmente maggior inquinamento.
"Se vogliamo orientarci verso un futuro sostenibile - prosegue - dobbiamo ridurre la dipendenza dall'energia.
La quantità e la qualità di energia necessaria non è un dato naturale come, per
esempio, la sismicità di un territorio, ma il risultato di scelte politiche ben precise". "Denunciamo
pertanto il fatto che il provvedimento approvato oggi, benché depurato temporaneamente da nuovi
impianti, relega in un ruolo del tutto marginale politiche di contenimento dei consumi, riduzione degli
sprechi e produzione di energia pulita, politiche peraltro perseguibili senza alcuna diminuzione dei
livelli di benessere" - conclude Confalonieri.