La conferenza “Acqua. Bene pubblico o privatizzato?” organizzata dai gruppi consiliari dell’Unione di Comune e Provincia di Milano, che si è svolta mercoledì 14 dicembre alla Casa della Cultura, è stata una grande occasione per rendere pubbliche le intenzioni della Provincia sulla questione della presenza o meno del privato nella società erogatrice dell’acqua, su cui erano possibili due scelte alternative:
Rifondazione Comunista ha sempre sostenuto questa seconda ipotesi per due fondamentali ragioni:
L’intervento del Presidente della Provincia di Milano alla Casa della Cultura ha permesso di sciogliere definitivamente il nodo della questione, indirizzando le scelte dell’amministrazione provinciale verso “sistemi di governo pubblico in servizi fondamentali come l'acqua". Nel suo intervento, Filippo Penati non ha lasciato nessun’ombra di dubbio, affermando in modo esplicito che "reti ed erogazione saranno nella Provincia di Milano al 100% pubbliche”. “Chi sostiene che il pubblico – ha proseguito Penati - debba liberarsi delle proprie partecipazioni in aziende di servizi è ideologico. Sui monopoli e per le reti di sviluppo il pubblico ha un ruolo importante e sull'acqua, bene primario da tutelare, ancora di più”. Come Provincia, ha aggiunto Penati, “abbiamo aperto un dibattito da sinistra su liberalizzazioni e privatizzazioni, spesso confuse, e crediamo di aver fatto fare dei passi in avanti a tutto il centrosinistra, anche rivedendo l'idea che un privato ci debba essere sempre e comunque nella gestione di un servizio”.
Un discorso e delle scelte chiare che fanno della Provincia di Milano un riferimento fondamentale per il dibattito interno alle forze dell’Unione e per quelle giunte (In Lombardia, Cremona) nelle quali le contraddizioni sulla gestione dell’acqua rischiano di mettere in crisi alleanze tra le forze di centrosinistra e di aprire spazio al ruolo delle destre; una proposta di governo dell’acqua che poniamo all’attenzione del tavolo nazionale sul programma dell’Unione.