Acqua. Bene pubblico o privatizzato?

Milano. Acqua al 100% pubblica

Impegno della Provincia di Milano

La conferenza “Acqua. Bene pubblico o privatizzato?” organizzata dai gruppi consiliari dell’Unione di Comune e Provincia di Milano, che si è svolta mercoledì 14 dicembre alla Casa della Cultura, è stata una grande occasione per rendere pubbliche le intenzioni della Provincia sulla questione della presenza o meno del privato nella società erogatrice dell’acqua, su cui erano possibili due scelte alternative: 

  1. mantenere la presenza di un socio privato - pur in misura minore rispetto a quanto previsto dalla giunta di centro-destra e preferibilmente di natura finanziaria -, perché in grado di portare soldi freschi che teoricamente avrebbero consentito di contenere gli incrementi tariffari, indirizzandoli totalmente verso gli investimenti, e soprattutto perché avrebbe permesso alla società di competere all’erogazione del servizio idrico partecipando a gare in ambiti territoriali extra-provinciali in Italia e all’estero;
  2. eliminare qualsiasi presenza del privato in un’ottica di governo pubblico dei beni comuni, operando affinché anche quegli elementi di privato oggi esistenti venissero definitivamente allontanati dalla gestione dell’acqua.

Rifondazione Comunista ha sempre sostenuto questa seconda ipotesi per due fondamentali ragioni:

  1. in primo luogo, perché è l’unica scelta in grado di garantire la possibilità di perseguire obiettivi che riteniamo essenziali per la salvaguardia di questo bene unico:
    • la garanzia del diritto all’acqua per tutti.
    • la tutela dell’acqua e la garanzia di elevati standard del servizio idrico
    • il risparmio idrico e il controllo (il privato guadagna quanti più metri cubi eroga e quanto più riduce i controlli)
    • la corretta ripartizione degli usi con priorità per quello civile e potabile
    • tariffe e canoni utilizzati per gli investimenti delle reti e degli impianti e non per remunerare il capitale
    • la possibilità di indirizzo e di governo da parte degli enti locali
  2. in secondo luogo, perché solo il governo pubblico dell’acqua può garantire l’avvio e la crescita di processi partecipativi, sponda fondamentale per il controllo e per lo sviluppo della consapevolezza della necessità di tutelare questa risorsa anche per responsabilità verso le future generazioni.

L’intervento del Presidente della Provincia di Milano alla Casa della Cultura ha permesso di sciogliere definitivamente il nodo della questione, indirizzando le scelte dell’amministrazione provinciale verso “sistemi di governo pubblico in servizi fondamentali come l'acqua". Nel suo intervento, Filippo Penati non ha lasciato nessun’ombra di dubbio, affermando in modo esplicito che "reti ed erogazione saranno nella Provincia di Milano al 100% pubbliche”. “Chi sostiene che il pubblico – ha proseguito Penati - debba liberarsi delle proprie partecipazioni in aziende di servizi è ideologico. Sui monopoli e per le reti di sviluppo il pubblico ha un ruolo importante e sull'acqua, bene primario da tutelare, ancora di più”. Come Provincia, ha aggiunto Penati, “abbiamo aperto un dibattito da sinistra su liberalizzazioni e privatizzazioni, spesso confuse, e crediamo di aver fatto fare dei passi in avanti a tutto il centrosinistra, anche rivedendo l'idea che un privato ci debba essere sempre e comunque nella gestione di un servizio”.

Un discorso e delle scelte chiare che fanno della Provincia di Milano un riferimento fondamentale per il dibattito interno alle forze dell’Unione e per quelle giunte (In Lombardia, Cremona) nelle quali le contraddizioni sulla gestione dell’acqua rischiano di mettere in crisi alleanze tra le forze di centrosinistra e di aprire spazio al ruolo delle destre; una proposta di governo dell’acqua che poniamo all’attenzione del tavolo nazionale sul programma dell’Unione.

Antonello Patta (Capogruppo Prc Provincia di Milano)
Milano, 15 dicembre 2005
www.prcprovinciamilano.it