Assemblea pubblica: venerdì 28 novembre 2008, ore 20:30, Circoscrizione 3, Monza

Quale futuro per l’area ex Fossati Lamperti di Monza?

La giunta di centrodestra a guida Mariani non presenta programmi di sviluppo e sembra intenzionata a fare cassa svendendo l’area ed esponendola al rischio della speculazione edilizia.

Fossati Lamperti

Area ex Fossati - Lamperti

L’area di 84.000 metri quadrati posta accanto alla ferrovia, tra le vie Borgazzi e Toniolo ospitò per un secolo la Fossati Lamperti, storica filatura e tessitura monzese che dopo una gravissima crisi chiuse nel 1993. Oggi rimangono i capannoni di pregio storico e testimoniale.

I telai dell'industria tessile iniziano a lavorare negli ultimi anni dell'Ottocento, con 700 addetti. Fino agli anni Sessanta nello stabilimento si producono filati, tessuti «poveri» e camiceria a basso costo per i contadini. A partire da allora, l'azienda si rivolge al mercato dell'arredamento confezionando tessuti pregiati per tende e tappezzerie. Il declino avviene alla fine degli anni Ottanta.

Da allora comincia il balletto di progetti e cambio di destinazioni urbanistiche.

Prima l’area viene acquistata nel 1994 dal Comune a guida leghista per realizzare la cittadella giudiziaria ma il progetto nel 2001 per mano della prima giunta di centrodestra viene completamente stravolto.

La Fossati Lamperti diventa “virtualmente” per il duo Colombo/Tomè il sedicente Portale di Monza. In ballo c'è la realizzazione di un cinema multisala, un teatro, un laboratorio multimediale per i giovani, un centro benessere e abitazioni residenziali. Un collegamento fu previsto anche con il vecchio deposito Tpm, con la realizzazione di un albergo, la fermata della metropolitana 1 e un parcheggio sotterraneo per duemila posti auto. Inoltre per risolvere i problemi di viabilità del quartiere è stata esaminata anche la possibilità di realizzare un sottopassaggio di collegamento tra via Borgazzi e via Monte Grappa.

Ma di tutto ciò non si realizzerà mai nulla.

La giunta di centrosinistra del sindaco Faglia decide di continuare sulla strada della STU, Società di Trasformazione Urbana. Nonostante che il primo governo Prodi finanzi il progetto e che il sopraggiunto governo Berlusconi, grazie al decreto taglia-spese del ministro Tremonti blocca tutto, la Sinistra al governo va avanti lo stesso e completa la fase progettuale che prevede il ritorno del lavoro sull’area. Infatti secondo le previsioni di PGT della giunta di centrosinistra appoggiata dal PRC si prospettano opportunità concrete per la ricerca e il terziario avanzato.

Oggi siamo tornati al nulla, la giunta di centrodestra a guida Mariani non presenta programmi di sviluppo e sembra intenzionata a fare cassa svendendo l’area ed esponendola al rischio della speculazione edilizia. Nel mio ruolo di consigliere di opposizione ho chiesto e ottenuto il passaggio della discussione sul futuro dell’area in commissione urbanistica ma nessuna risposta dall’amministrazione Mariani è ancora arrivata. Rifondazione Comunista ha deciso di avviare un confronto con tutte le forze di opposizione e di invitare gli esponenti della maggioranza di centrodestra all’assemblea pubblica di venerdì 28 novembre. L’incontro aperto a tutti i cittadini non a caso è organizzato nel quartiere San Rocco che da sempre “sogna” per questo sito un rilancio per un territorio, pesantemente penalizzato sia a livello urbanistico che ambientale.

Vincenzo Ascrizzi (Capogruppo PRC – Comune di Monza)
Monza, 21 novembre 2008