Perché  no all’ampliamento dell’inceneritore di Desio.
Perché no alla diffusione degli inceneritori.
Perché no agli affari delle mafie sul business dei rifiuti*.

Perché la salute dei cittadini di Desio e dei comuni limitrofi e la qualità della vita sono più importanti degli affari.

Perché sì ad un altro modello di gestione dei r.s.u.
Perché sì ad  un altro modello di sviluppo basato sul consumo critico e sul packaging sociale (riduzione e riciclo degli imballaggi).

No all'inceneritore di Desio

Tradotto: meno rifiuti, più umido e più riciclaggio = incenerimento fisiologico della frazione secca che sarà minima e che rende inutile potenziare e raddoppiare la capacità  d’incenerimento. Anzi oggi bisogna pensare come arrivare domani al definitivo abbandono della pratica dell’incenerimento. Orizzonte al quale si sta dirigendo da tempo il grosso degli stati europei

Si può e si deve investire in ammodernamento dell’impianto per ridurne l’impatto ambientale e per riciclarne l’energia. Il futuro di Bea sta nel diversificazione delle fonti e negli investimenti in nuove tecnologie. Questa è la prospettiva concreta per difendere i posti di lavoro e dare una prospettiva eco-compatibile al sistema dei rifiuti di tutta la Brianza.

Potremmo chiudere qui; ma in questi giorni si sono verificati fatti che meritano l’attenzione e che devono essere messi nell’agenda della politica brianzola perché la questione energetica sarà oggetto della competizione elettorale perché la Provincia di MB avrà competenze specifiche proprio sulla questione dei rifiuti.

Lunedì 2 marzo sera a Desio in Consiglio Comunale si è consumato l’ennesimo teatrinoo fra la politica “realistica” degli amministratori locali e la politica “reale”, quella della gente in carne ed ossa con i suoi problemi, e si badi non solo quelli di arrivare alla fine del mese o per tenersi stretto il posto di lavoro ma contestualmente pensare anche al futuro dell’ambiente per sé, (dico anche per noi) e per i figli.

Mi ha colpito un cittadino che, in una schermaglia verbale sugli interessi di chi e per chi, ha sbottato che il suo unico interesse era il figlio di 16 mesi.

Preoccupante, in quella serata, è stata la distanza fra queste due soggettività: amministrati ed amministratori. I cittadini si sono presentati con il loro Comitato che, con pazienza e competenza, ha spiegato dati alla mano, riscontri scientifici l’inutilità della pratica dell'incenerimento.

Dall’altra parte non vi è stato il minimo tentativo di spiegare in termini scientifici la bontà delle scelte che si vogliono fare.

Dunque un prendere o lasciare: nel comportamento scandaloso del sindaco e del presidente di Bea vi era la determinazione di tirare dritto senza guardare in faccia il problema.

La contraddizione tra gli affari e la salute dei cittadini, fosse anche solo di quei 400, che ne chiedono la tutela e anche quella di chi ci lavora in quell’impianto, è apparsa evidente. Perché i lavoratori pagano sempre: quando una dirigenza ottusa non mette in campo politiche alternative e, davanti ai fallimenti le aziende, si dismettono le attività si lasciano a casa i lavoratori.

Se invece gli impianti vanno avanti senza porre le dovute attenzioni all’impatto sulla salute  anche nell’ambiente di lavoro solo dopo, in pensione, arriva il conto della salute compromessa. Infine mi pare saggia la proposta fatta dal Comitato di sospendere l’iter realizzativo e di indire un Referendum cittadino con lo scopo di far partecipare e decidere tutti i cittadini di Desio.

Ma ho il vago sospetto che gli interessi in campo siano talmente incoffessabili che non verranno concesse moratorie e che invece tireranno dritti facendo spallucce ai sacrosanti diritti dei cittadini di tutta la Brianza.

Questi signori pensano a rifiuti da bruciare nell’inceneritore come un combustibile e come tale deve essere sempre disponibile e a buon mercato. Forse in questa visione dei rifiuti c’è il solco fra gli interessi del bene pubblico (salute dei cittadini, ambiente salubre, legalità)  e gli interessi personali di qualche TANOSEDUTO  che si aggira in Brianza

*come documentato nelle relazioni semestrali della Direzione Investigativa Antimafia

Marco Fraceti (Comitato Politico federale del PRC di Monza e Brianza)
Desio, 8 marzo 2009