La propaganda di Regione Lombardia e della società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) magnifica la nuova autostrada che attraverserà la Brianza come un condensato d’intelligenza tecnica, un’infrastruttura collocabile a pieno titolo nelle grandi opere del futuro, rispettosa dell’ambiente, costellata di percorsi ciclabili - per i quali però mancano progetti e soldi e annunciando persino la creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER).
Cemento e asfalto diventano elementi di pura e idilliaca poesia.
Una narrazione finta e surreale per nascondere la realtà e la verità di una infrastruttura inutile, che non risolverà i problemi viabilistici, che sulle tratte B2, C e D divorerà il territorio squassando aree libere e boscate anche di pregio e resuscitando il rischio diossina TCDD del disastro ICMESA del 1976, laddove il tracciato intersecherà i terreni ancora contaminati.
Il territorio, l’ambiente, la biodiversità e i servizi ecosistemici che consumerà non saranno mai più recuperati, il denaro pubblico speso non sarà più disponibile per progetti più utili e sostenibili.
La Regione Lombardia, unico soggetto a cui fa capo il potere decisionale ha finora:
Come gruppi, associazioni ambientaliste e liste civiche, da tempo abbiamo avuto un ruolo fondamentale nella resistenza alla realizzazione di Pedemontana, occupandoci dell’analisi approfondita del progetto, della sensibilizzazione di cittadini e istituzioni per far crescere la coscienza della necessità di salvaguardare il territorio e di indirizzare le risorse su nuovi modelli di sviluppo per la Brianza.
Ci siamo e continueremo ad esserci con la nostra opposizione e il nostro attento controllo.
Seguiamo con attenzione anche il ricorso alla giustizia amministrativa presentato dal Comune di Lesmo per contestare la legittimità delle ripetute proroghe delle dichiarazioni di pubblica utilità di un’opera che ormai è evidentemente inutile, dispendiosa, impattante per territorio e ambiente e causa di un enorme spreco di risorse pubbliche.
Per evitare le nuove lacrime amare con cui saremmo costretti a piangere nuovi disastri, causati da un modello di sviluppo fallimentare e insostenibile che si continua a perseguire, saremo davanti alla Regione Lombardia ad esprimere, ancora una volta, la nostra contrarietà all’autostrada Pedemontana Lombarda e per dire che la vera transizione ecologica sarà possibile solo quando i progetti come quello di Pedemontana cesseranno di essere presi in considerazione.
I gruppi e le associazioni ambientaliste e le liste civiche delle tratte B2-C-D dell’autostrada: