LA PEDEGRONDA NON S'HA DA FARE

Lettera dei medici di Cesano Maderno pubblicata sul giornale 'Il Cittadino" del 28 giugno 1997

 

Una autostrada chiamata Pedegronda si sta abbattendo sul tessuto urbano di 80.000 abitanti, costituito dai comuni confluenti di Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio. Detta autostrada dovrebbe allacciare i territori di Varese, Como e Bergamo.

Ebbene, cosa c'entrano Cesano, Bovisio e Desio con il collegamento trasversale di questi territori? Nulla.

Il problema è che i comuni dei territori Comaschi che erano sulla traiettoria logica e naturale di questa strada, chiamata allora Pedemontana, si sono opposti: avrebbe danneggiato l'ambiente naturale, la vegetazione, gli alberi.

Si è pensato allora di far scendere più a sud , nel milanese, questa autostrada, ribattezzata per l'occasione Pedegronda. Nome più appropriato non poteva essere trovato; infatti questa Pedegronda fa pensare più ai piedi che alla testa, e, se realizzata, farebbe grondare lacrime e sangue agli abitanti delle nostre tre cittadine. Bel cambio infatti: per non far soffrire gli alberi del comasco si mettono a repentaglio i nostri alberi respiratori. Sarebbe infatti come far passare un'autostrada nel bel mezzo della città di Como, o di Varese o di Monza. Infatti Cesano, Bovisio e Desio hanno insieme un numero di abitanti equivalenti ad ognuna di quelle tre città, e per di più su un territorio molto più ristretto del loro.

Che si tratti di un attraversamento in piena regola di un centro abitato, e non di una circonvallazione, é sotto gli occhi di tutti: la Pedegronda incrocia ad angolo retto il corso Roma di Cesano Maderno e il suo prolungamento in Bovisio (via Italia), cioè due tra le principali vie cittadine.

E' ormai accertata una relazione tra la qualità dell'aria e le malattie dell'apparato respiratorio, quali la bronchite cronica, l'enfisema polmonare, la polmonite, l'asma, la tubercolosi, i tumori. E i gas di scarico del traffico veicolare costituiscono la principale fonte di inquinamento dell'aria e anche del suolo, per ricaduta delle particelle sospese.

Non per nulla già da oltre trent'anni la legislazione della Germania fa divieto di coltivare a scopo commestibile il terreno che fiancheggia una autostrada, fino ad una distanza di 80 metri. In parole povere: il terreno che si trova in vicinanza di una autostrada è impestato, e fa danno il mangiare ciò che viene coltivato.

La fetta di territorio di Cesano compresa negli 80 metri a ridosso della carreggiata del progetto è fittamente abitata (tratto Sacra Famiglia, Santa Maria, Cascina Gaeta): vi abitano all'incirca 2.000 persone; sommando anche la fetta di Bovisio e Desio, si vede che entro la distanza di 80 metri dalla autostrada si troverebbero ad abitare 6.000 persone.

L'impestamento dell'aria e del terreno adiacente un'autostrada non si ferma però entro gli 80 metri dalla carreggiata. Si può pensare che vada via via decrescendo con la distanza, ma non è sempre così: dipende da dove tira il vento e dalle condizioni atmosferiche. Per cui anche chi si trova alla distanza di 500 o 1.500 metri non è al riparo dalla peste dell'inquinamento.

E a Cesano a distanza di 500 metri si troverebbero ad abitare 5.000 persone; e 20.000 persone entro i 1.500 metri.

Che l'inquinamento da traffico non sia una cosa da poco lo stanno a dimostrare i provvedimenti di limitazione di accesso ai veicoli nelle città e la proibizione della circolazione nei giorni in cui i gas tossici superano una certa soglia. Chi farà chiudere temporaneamente la Pedegronda nei giorni di sfortunate condizioni atmosferiche, quando l'aria di Cesano, Bovisio e Desio raggiungerà livelli tossici di inquinamento? Nessuno. Ce l'avete, ve la tenete. A chi la tocca la tocca diceva l Manzoni della peste.

La valanga di gas tossiche che si scaricherebbe nell'aria e nei polmoni dei cesanesi è presto calcolata.

La lunghezza del tratto autostradale nel territorio di Cesano è di circa 4 chilometri; il traffico veicolare previsto è di circa 50.000 veicoli al giorno. Supponiamo una cilindrata media di 3 litri per veicolo (autovetture, camion). Supponiamo una velocità di scorrimento media di 100 km orari, a 4.000 giri di motore al minuto,. In queste condizioni, il tempo di percorrenza del tratto di Cesano è di 3 minuti circa. In altre parole ogni veicolo resterebbe nel nostro territorio circa 3 minuti.

Ed ecco il calcolo dell'inquinamento : 3 litri di cilindrata, per 4.000 giri al minuto, per 3 minuti = 36.000 litri di volume. Per calcolare il volume dei gas di scarico, questi 36.000 litri vanno divisi per due (nel motore a 4 tempi lo scarico dei gas si ha ogni 2 giri dell'albero motore). In conclusione 18.000 sono i litri di gas tossici che il motore di ogni veicolo continuerebbe a scaricare ogni giorno nell'aria del nostro comune. moltiplicato per 50.000 veicoli giornalieri, la razione cesanese giornaliera di gas tossici è di di circa 1 miliardo di litri, equivalente a un milione di metri cubi.

I polmoni di una persona filtrano circa 10.000 litri di aria al giorno. Gli alberi polmonari di Cesano sono circa 30.000. Complessivamente filtrano quindi 300 milioni di litri d'aria al giorno. La Pedegronda è più generosa: ci darebbe un miliardo di litri di gas tossici al giorno. Non c'è proprio che di stare allegri.

Ci sono dei valori di gas tossici, internazionalmente definiti, che se superati per più di un giorno all'anno, costituirebbero un rischio per la salute della popolazione. Eccoli: Anidride Solforosa (il valore medio nelle 24 ore non dovrebbe superare i 100 microgrammi/per metro cubo per più di un giorno), Diossido d'Azoto (80 microgrammi/per metro cubo), Monossido di carbonio (8 microgrammi/per metro cubo), Ozono(120 microgrammi/per metro cubo), Polvere totale in sospensione(150 microgrammi/per metro cubo).

Nel tratto della Pedegronda che attraversa gli abitati di Cesano sono state progettate delle centraline di rilevamento di questi gas tossici? No! Chi poi (sindaco, prefetto, USSL) si addosserà la responsabilità di chiudere temporaneamente quell'enorme arteria stradale come la Pedegronda quando, come è ampiamente prevedibile questi valori saranno superati?.

Supponiamo pure che i motori dei 50.000 veicoli giornalieri in transito sulla Pedegronda, siano scrupolosamente regolati secondo le norme antinquinamento della California, che fissano limiti tassativi molto ristretti per le emissioni di gas.

Ebbene, a queste condizioni,nel solo tratto cesanese della Pedegronda verrebbero immessi ogni giorno 13 quintali di Monossido di carbonio, 2 quintali e venti chili di Diossido d'Azoto, 60 chili di idrocarburi incombusti, oltre a Piombo, Zolfo e altre sostanze inquinanti.

Quello che nelle intenzioni di alcuni, potrebbe salvare capre e cavoli, cioè la salvaguardia dei polmoni dei cesanesi e la realizzazione della Pedegronda, è l'attraversamento in galleria del territorio. E' una pura illusione. Non ci può essere una galleria in cui far scorrere automobili e camion senza ce ci siano sfiatatoi per i gas di scarico, pena la morte per asfissia per chi è alla guida dei veicoli in transito, dopo tre giorni dall'inaugurazione del tunnel sottoterra. Con l'interramento, i gas di scarico non verrebbero immessi nell'aria direttamente da ogni singola autovettura, come avverrebbe in una strada di superficie, ma indirettamente tramite sfiatatoi. Per i polmoni dei cesanesi e dei binzaghesi, il risultato sarebbe sempre uguale: gas tossici di superficie, gas tossici convogliati da sfiatatoi sotterranei, sempre di gas tossici si tratta.

Ma, si assicura, sugli sfiatatoi verranno posti dei filtri, per depurare i gas di scarico. Ma quali filtri: quelli di cui si parla non sono filtri, ma fette di salame sugli occhi della gente: con 1 milione di metri cubi di gas tossici nelle 24 ore, occorrerebbe cambiare i filtri ogni quarto d'ora.

A meno che in esclusiva per la Pedegronda non siano stai progettati filtri miracolosi, in grado di trasformare il venefico Monossido di Carbonio in Ossigeno puro, pronto uso per i polmoni dei cesanesi.

Chi non vuole strade è contro il progresso si potrebbe obiettare.

Ma non è certo segno di progresso e di civiltà una autostrada che attraversa inutilmente un centro densamente abitato.

Dopo tutto il progresso nella progettazione delle strade è avvenuto con le circonvallazioni: non è più necessario attraversare un centro abitato, come nell'ottocento per il cambio di posta dei cavalli o degli asini.

Una discarica di rifiuti a cielo aperto sarebbe per Cesano un danno molto minor di questa Pedegronda definita come la spina dorsale della viabilità trasversale: per Cesano sarebbe una spina mortale, non nel fianco, ma nei polmoni.

 Cesano Maderno, 28 Giugno 1997

I sottoscritti medici-chirurghi di Cesano Maderno.