Serve una politica dei trasporti

Basta con le scelte devastanti e inconcludenti

 

Egregi Signori, ci rendiamo conto che la soluzione più semplice, a fronte di una viabilità congestionata e caotica, sia quella di costruire in continuazione nuove autostrade e superstrade. C'è comunque un dato che dovrebbe farvi riflettere riguardo a quest'ultima opera in progetto, ovvero il fatto che rasenterà, nel solo tratto Vimercate-Legnano, le abitazioni di 407.000 abitanti.

Questo dato denuncia in maniera inequivocabile che il consumo del territorio nella fascia a Nord di Milano ha raggiunto un punto di saturazione tale da non consentire il passaggio di una nuova autostrada se non trasformando delle vie comunali in autostrade stesse. Questo risultato frutto di un'urbanizzazione incontrollata e non pianificata, pensando poi di risolvere qualsiasi problema di accesso con la costruzione di nuove strade e autostrade, ci ha portato al collasso totale del sistema mobilità in Lombardia.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un fenomeno di distribuzione sul territorio di nuovi centri residenziali, siti produttivi, centri commerciali, università, scuole e ospedali senza la realizzazione di nuove linee metropolitane e ferroviarie. Il fenomeno, inoltre, è sempre stato accompagnato dalla realizzazione indiscriminata di nuove strade senza rispondere a nessuna pianificazione.

Credere ancora oggi che una nuova autostrada possa risolvere dei problemi di mobilità nella nostra Regione è frutto di una visione limitata e inconcludente. Credere ancora oggi che ogni cittadino possa spostarsi in auto ed ogni merce possa essere trasportata su TIR è frutto di una politica che non vuol prendere atto che esiste un problema di rapporto, volume dei veicoli e spazio a disposizione, penalizzante e causa della perenne congestione delle strade e della disastrosa situazione ambientale.

Noi riteniamo che il progetto Pedegronda sia la cartina tornasole del disastro urbano e infrastrutturale creato. E' quindi giunto il momento di cambiare decisamente modello e sistema.

La mobilità Lombarda ha bisogno di una decisa opera di interventi nell'ambito del trasporto collettivo con linee di metropolitane leggere che escano finalmente dal comune di Milano e corrano per tutte le Province e le città Lombarde. La mobilità delle merci deve velocemente adeguarsi alle soluzioni già intraprese dalle nazioni Europee limitrofe, ovvero trasporto su ferrovia e centri di interscambio modale. L'aeroporto della Malpensa deve dotarsi di collegamenti ferroviari a raggiera verso tutte le città limitrofe compreso quelle Svizzere.

L'urbanizzazione deve regredire recuperando le aree dismesse e le abitazioni vuote ed impedire l'avanzare della megalopoli milanese reintroducendo i confini naturali tra paese e paese. Solo dopo questi interventi ed il successivo riequilibrio territoriale e ambientale saremo disposti a discutere ancora di autostrade.

L'ultima osservazione riguarda il modo verticistico e antidemocratico con cui è stato gestito ed imposto questo progetto. Noi pretendiamo che qualsiasi opera di dimensioni imponenti e portatrice di gravi squilibri ambientali debba essere discussa e concordata con le popolazioni coinvolte, ne vengano valutati gli effetti sistemici e si prendano eventualmente in anticipo le contromisure del caso.

 

La Pedegronda e la Gronda Intermedia sono comunque opere inaccettabili essendoci alternative meno dannose e ben più intelligenti.