Triuggio, 27-04-1998

Coordinamento Comitati Spontanei

aderiscono all'iniziativa: LEGAMBIENTE, LIPU, WWF

 

Alla cortese attenzione del

Sig. Ministro dei Lavori Pubblici, Prof. Paolo Costa

c.c. : Sigg. partecipanti

Egregio Sig. Ministro, Le portiamo a conoscenza le ragioni che ci hanno spinto a rifiutare il progetto autostradale proposto dalla Regione Lombardia ed inoltre La informiamo su una serie di politiche e interventi che riteniamo di massima priorità nella nostra Regione, in particolare modo nelle aree interessate dal progetto.

Per una corretta valutazione, delle nostre ragioni e richieste, occorre partire da un'analisi su quanto è successo nel territorio a Nord di Milano, compreso in un ventaglio che parte da Varese e passando per Como e Lecco arriva fino a Bergamo. Negli ultimi due decenni il tasso di urbanizzazione è cresciuto a ritmi velocissimi portando ad una occupazione del territorio altissima con un'espulsione dalle città di abitanti e aziende, creando così un paesaggio urbano unico in particolare modo sulle direttrici MI-VA, MI-CO, MI-BG. Interi paesi si sono saldati tra di loro ed il fenomeno è tanto più evidente quanto più ci si avvicina alla città di Milano.

Alla crescita di questa metropoli non è corrisposta una realizzazione e crescita dei servizi e delle infrastrutture degne di una città multipolare evoluta, anzi sono semmai emersi problemi ambientali gravissimi e disastri irreparabili. Qualche esempio su tutti: la trasformazione dei fiumi Lambro, Seveso, Olona in fogne a cielo aperto, i disastri ambientali di Seveso e della collina dell'ACNA di Cesano, la continua lotta per l'avvio di un sistema di raccolta rifiuti differenziata che ci permetta di abbandonare le discariche e ridurre gli inceneritori, ormai irrimediabilmente a ridosso delle abitazioni.

Contestualmente la nostra Regione non è riuscita a dotare questa megalopoli di strutture di trasporto. Anzi sono scomparse delle tramvie e qualcun'altra è in procinto di esser soppressa. Non vi è traccia di un piano dei trasporti fin dal lontano 1972. Si attende da anni che vengano completati o addirittura avviati progetti di rafforzamento di tratte ferroviarie sovraccariche di pendolari.

L'urbanizzazione diffusa non pianificata e non governata, la totale mancanza di mezzi trasporto, la continua costruzione di nuove strade quale unico metodo ritenuto valido per l'esigenza di mobilità di persone e merci, ci ha portato ad avere una rete stradale che supera i 50.000 KM, un rapporto auto/persona che si avvicina all'unità se si considera solo chi è in grado di guidare, ed ad un sistema di trasporto merci affidato quasi esclusivamente ai TIR.

E' in questo contesto che l'attuale Giunta Regionale pensa di progettare 114 KM di autostrada che inevitabilmente correrà a ridosso delle abitazioni di migliaia di cittadini, il solo tratto di 32KM di cui esiste lo studio di impatto ambientale, ovvero il Legnano-Vimercate corre tra le abitazioni di 407.000 abitanti. La reazione non poteva che essere quella di un rifiuto di un simile manufatto ed i comitati spontanei sono nati o stanno nascendo in ogni Comune della tratta , attualmente siamo a 22.

Ma non solo i cittadini rifiutano tale progetto, molti medici dei Comuni interessati hanno denunciato i gravissimi rischi sanitari che tale opera comporta, in quanto appesantirebbe ulteriormente una situazione di inquinamento ambientale già grave. Inoltre, molti Sindaci hanno già preso posizione contro tale progetto ed in tal senso i loro Consigli Comunali hanno deliberato.

Vi è anche da considerare che come emerge dal S.I.A. sopracitato, l'attuale congestione autostradale non migliorerà. Conseguentemente i danni che oggi vengono inflitti in termini di perdita di tempo per persone e merci rimarranno invariati o addirittura peggioreranno secondo il paradosso di D. Braess. Tantomeno ci convince l'affermazione che questa autostrada serva al nostro traffico locale. Da un primo studio fatto da un società di consulenza da noi contattata emerge chiaramente che l'inserimento di continue barriere di pagamento scoraggerà le brevi e ripetute percorrenze quotidiane, tipiche della nostra zona, ed inoltre provocherà l'inquinante fenomeno dell'aggiramento riversando ulteriore traffico nei nostri Comuni.

E' da queste e altre considerazioni che nasce il nostro rifiuto a tale opera ed in alternativa chiediamo una serie di interventi che riteniamo prioritari.

Passo fondamentale da compiere nella nostra Regione è un cambio radicale di modello di mobilità, occorre abbandonare quanto prima questo modello saturo ed iniziare a trasportare merci su ferrovia pensando ad un sistema intermodale. Occorre un quadro complessivo della mobilità ed in tale contesto avviare una politica dei trasporti che consenta ai cittadini di abbandonare il più possibile l'automobile, che riporti i centri produttivi vicino alle tratte ferroviarie, che si dotino i siti di grande attrazione ( aeroporti, ospedali, università ecc.. ) di linee metropolitane e ferroviarie.

Inoltre noi riteniamo che di strade ve ne siano a sufficienza solo che sono disegnate e costruite male ed in tal senso riteniamo fondamentale una riqualificazione di quelle già esistenti, mettendole in sicurezza, togliendo le strozzature, introducendo delle fasce di rispetto ed infine anche facendo rispettare i limiti di velocità. Tutta questa serie di piccoli ma fondamentali interventi che noi e alcuni nostri Sindaci chiediamo da anni renderebbero più scorrevole l'incredibile maglia stradale già presente nella nostra Regione e soprattutto nelle nostre zone.

Ma sono soprattutto le politiche per il cambio di modello che riteniamo prioritarie ed eviterebbero la strage quotidiana con morti e feriti a cui normalmente assistiamo senza neanche più farcene una preoccupazione. A tale proposito Le segnaliamo un decadimento progettuale avvenuto nelle ultime grandi opere stradali compiute nella nostra zona e che ha portato alla realizzazione di svincoli killer ( macchine in uscita che si incrociano con quelle in entrata ), di uscite e ingressi sulla carreggiata di sinistra (normalmente percorsa ad alta velocità), strozzature o curve improvvise mal segnalate, riduzione drastica della lunghezza delle corsie di decelerazione e accelerazione.

Rimane comunque fermo il nostro principio che:

Se il problema è il troppo traffico la soluzione più logica è ridurre il traffico.

A tale proposito Le segnaliamo che il quotidiano "Corriere della Sera" sta conducendo un'indagine nelle nostre città, sulla qualità della vita e sui loro principali problemi. Ogni Domenica viene analizzata una città. Ebbene dai quattro sondaggi, già pubblicati, e relativi a Milano, Varese, Como e Mantova, emerge sempre che il problema più grave da risolvere è il traffico.

Lei si sarà accorto che più che di problemi di collegamenti veloci tra grosse conformazioni urbane attraverso territori vergini emergono chiaramente i problemi di un territorio che è già fortemente urbanizzato ma che è totalmente privo di infrastrutture per la mobilità alternative al trasporto su gomma. E' per queste ragioni che riteniamo insensato ed inadeguato un ulteriore tratto autostradale in un territorio ormai esausto.

Distinti Saluti

Coordinamento Comitati Spontanei

con l'adesione di LEGAMBIENTE, LIPU, WWF.