Per una mobilità sostenibile

Per un forum sociale dei trasporti

La costruzione di un forum dei trasporti è un'esigenza che sentiamo sempre più forte al fine di dare uno sbocco nazionale alle tante lotte che vari forum locali e comitati organizzano sul territorio contro infrastrutture devastanti. L'approvazione della legge Lunardi sulle infrastrutture, che rompe una legislazione minimamente rispettosa dei problemi ambientali, e di procedure democratiche, chiede questo salto di qualità. Nello scorse settimane si sono tenute iniziative significative su questi temi: blocco del tunnel del Monte Bianco contro l'apertura ai tir, in Val di Susa dove dovrebbe passare l'alta velocità Torino-Lione, il campeggio di Messina contro il Ponte sullo Stretto, contro il traforo del Gran Sasso. Ci sono problemi aperti un po' ovunque: alta velocità e autostrada nella Maremma in Toscana, pedemontane e bretelle, terza pista a Malpensa. L'incidente ferroviario di Messina ripropone il problema della sicurezza in tutto il sistema dei trasporti: primo fra tutti i 9000 morti l'anno sulle strade. A questo proposito ricordiamo che è nato il social forum per la sicurezza e contro la privatizzazione dei cieli che ha come primo obiettivo per l'otto ottobre la prima giornata nazionale per la sicurezza nel trasporto aereo, primo anniversario dell'incidente di Linate nel quale morirono 108 persone. I blocchi del traffico delle città causa smog si allargano anche ai piccoli centri e in tutte le stagioni. Ma la crisi della Fiat ci parla del problema della mobilità da un altro versante. La proliferazione e velocizzazione della costruzione delle grandi opere viene giustificata dall'aumento della mobilità. In effetti la mobilità aumenta. Già oggi il 10% della rete stradale europea ed il 20% quello ferroviaria è quotidianamente intasata. Ma ai ritmi di aumento della mobilità descritti non c'è costruzione di infrastrutture che tenga. Inoltre non c'è una disponibilità finanziaria sufficiente per tutto questo cemento; né le popolazioni e l'ambiente possono reggere grandi infrastrutture ed inquinamento all'infinito. L'aumento così elevato della mobilità non è un evento naturale ed inevitabile. Ciò è dovuto in larga parte al modello produttivo, di consumi, e più complessivamente sociale del liberismo postfordista. Fabbriche e fabbrichette sparse dalla pianura padana, a Timisoara, all'estremo oriente. Un consumo, per una parte delle popolazioni, ormai ossessivo. Una società senza orari che vive il just in time: giorno e notte, ogni giorno, senza tregua. Per questi motivi non è possibile un sistema di trasporti sostenibile in una società socialmente, ambientalmente, umanamente insostenibile. Se, dunque, si rincorre la domanda di trasporto si va al collasso. Le scelte in materia di trasporti, tuttavia, possono essere un formidabile strumento di cambiamento generale. Non c'è alternativa al passaggio dal mezzo privato a quello pubblico nelle città e a spostare progressivamente merci dalla gomma alla rotaia, anche vietando progressivamente ai Tir di attraversare su strada il nostro paese. In particolare si tratta di sfruttare fino in fondo le autostrade del mare (che brutta parola) per rilanciare un trasporto marittimo, stoltamente debole, anche per collegamenti con il resto d'Europa (direttiva europea: short sea shipping). Confindustria e ministro dei Trasporti, si sono incontrati per il rilancio del trasporto marittimo. Si è parlato della possibilità di togliere dalle strade 240.000 tir al 2004, e 600.000 al 2100 (il 25% del traffico attuale). Ma contemporaneamente il ministro Lunardi accelera le procedure per il progetto del ponte reso insensato proprio dal trasporto marittimo. Non da meno è il problema dei valichi: snodo cruciale per il nostro paese. Crediamo che andrebbe attivata la Convenzione delle Alpi per un progetto complessivo di attraversamento e di tutela. Per questo riteniamo al fine di allargare il consenso per un nuovo modello di trasporto (e di società) ed essere più incisivi, possa servire, appare necessario, un forum nazionale permanente formato da chi realmente, concretamente, dai social forum locali ai comitati, dai sindacati, al forum ambientalista, esperti, lotta per il cambiamento. Un cambiamento, anche in questo caso: «senza se e senza ma». L'occasione da cogliere potrebbe essere il forum sociale europeo che si terrà in Toscana a novembre. Il primo obiettivo la legge finanziaria del 2003.

Ugo Boghetta, Roberto Musacchio
responsabili trasporti e ambiente del Prc
Roma, 28 agosto 2002