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Un esempio pratico del funzionamento discriminatorio della legge
Famiglie operaie discriminate, famiglie ricche favorite.

Cosa č il buono scuola

Il “buono scuola” č, in termini ufficiali, un rimborso destinato a tutte le famiglie, di scuole sia pubbliche che private, che riescano a dimostrare di spendere annualmente per l'istruzione pių di 400.000 lire. All'interno di tale cifra, perō, non sono conteggiabili le spese relative a trasporti, libri di testo, materiale didattico, mense, gite scolastiche. Tale quota č quindi raggiungibile solo con l'ammontare delle rette scolastiche. Il tetto massimo di reddito per poter accedere a tale finanziamento č fissato in 60 milioni annui pro-capite, da moltiplicare per il numero dei componenti il nucleo familiare. L'ammontare del rimborso per l'anno 2000-2001 č stato pari al 25% della spesa sostenuta: da un minimo quindi di 100.000 lire ad un massimo di 2 milioni per alunno iscritto. Per l'anno corrente, invece, la copertura salirā al 50% della spesa totale.

Diamo ora due esempi di applicazione:

FAMIGLIA BIANCHI

Papā Paolo, 52 anni, imprenditore - mamma Carla, 47 anni, casalinga - Luca, 15 anni, iscritto alla classe prima del liceo scientifico privato confessionale S. Alessandro - Luisa, 17 anni, iscritta alla classe seconda del diplomificio Manzoni Stipendio mensile dichiarato da Paolo Bianchi: 20 milioni Reddito annuo: 240 milioni Tetto massimo per un nucleo di 4 persone per poter accedere al finanziamento regionale: 60 milioni pro capite x 4 persone = 240 milioni la famiglia Bianchi ha diritto a ricevere il buono scuola Ammontare del rimborso: Retta annua individuale liceo S. Alessandro: 7 milioni Retta annua individuale diplomificio Manzoni: 9 milioni Spesa annua totale famiglia Bianchi per le rette scolastiche: 16 milioni Entitā del rimborso: 25% x 16.000.000 = 4 milioni

FAMIGLIA ROSSI

Papā Pietro, 54 anni, operaio metalmeccanico - Mamma Anna, 48 anni, casalinga - Marcello, 15 anni, iscritto alla classe prima del liceo scientifico statale F. Lussana - Andrea, 17 anni, iscritto alla classe terza dell'Esperia Stipendio mensile di Pietro Rossi: 1.800.000 lire Reddito annuo: 21.600.000 lire Spesa indicativa individuale: abbonamento autobus: 50.000 lire x 8 (mesi) = 400.000 lire libri di testo: 600.000 lire cancelleria e spese varie: 200.000 gita scolastica: 400.000 lire Totale: 1.600.000 Spesa complessiva della famiglia Rossi per i due figli iscritti: 3.200.000 lire Spesa annuale rette scolastiche: 0 lire La famiglia Rossi, che spende annualmente quasi il 15% del proprio reddito per mandare i propri figli ad una scuola pubblica, non ha diritto a ricevere alcun rimborso da parte della Regione Lombardia.

Il dossiersul buono scuola č stato costruito da Massimo Patrignani, Tiziana Saporito e Tina d'Amicis, responsabile dipartimento Scuola del partito, che ha coordinato la ricerca. Le schede riassuntive a cura di Francesco “Kekko” Chiodelli.

Dossier sul buono scuola

Milano,30 ottobre 2001
da "Liberazione"