Partito della Nazione, Ferrero (Prc): “Compagni di Sel, non c’è solo Renzi! Senza comunisti è stata persa la bussola”

Paolo Ferrero
Paolo Ferrero

“Renzi e il Partito della nazione sono la destra-europeista, quella vicina ai tecnocrati”. Intervistato da IntelligoNews, il segretario del Prc, Paolo Ferrero, lancia un monito ai “transfughi” di Sel attratti dalle aperture del premier che rilancia la vocazione maggioritaria del Pd. “Un’operazione – avverte Ferrero – nel solco del neo-liberismo che ha distrutto la sinistra italiana”.

Renzi alla Direzione ha detto che il Pd deve essere il partito della Nazione che parli a tutti. Renzi ‘piglia tutto’ può riaggregare un grande centro-sinistra che va dal Sel a Scelta Civica?

«Il partito della Nazione non è di centro-sinistra ma di centro. Anzi direi che Renzi fa un’operazione di assemblaggio con un indirizzo chiaramente di destra e con una piattaforma organicamente di destra. Su questo non si possono fare obiezioni perché fa una cosa esplicita sul versante neoliberista. Ma ormai anche il centro-sinistra è nel solco neoliberista tracciato da Tony Blair».

Secondo alcuni esponenti del Pd Renzi ha realizzato il sogno di Veltroni di un grande partito nazionale post-ideologico. Lei è d’accordo?

«Sì in effetti c’è molto di vero in questa affermazione, il Pd di Renzi presenta molti aspetti del Pd veltroniano, che aveva una proposta politica molto leggera. D’altra parte la classe dirigente della sinistra ha perso la bussola da quando ha sciolto il Partito comunista italiano. Nel giro di pochi anni sono diventati tutti dei convinti liberisti. Oggi il Pd è un vero avversario politico della sinistra che io voglio rappresentare».

Quindi ai compagni di Sel quale messaggio intende mandare? Molti di loro sono attratti dalla proposta di Renzi…

«A Sel dico che oggi è il tempo di ricostruire la sinistra e di non seguire la strada sbagliata indicata da Renzi. È tempo di assemblare le persone migliori della sinistra in alternativa a Renzi».

Da una parte c’è Renzi con il Partito della nazione, dall’altra Salvini può raggruppare e guidare i vari movimenti delle destre populiste. In questo quadro per voi che spazio c’è?

«La situazione italiana oggi propone due destre: una liberista-nazionalista e l’altra liberista-europeista. La prima è più sanguigna la seconda invece rappresenta i tecnocrati. Potenzialmente la sinistra ha uno spazio enorme proprio per fare una proposta di sinistra per uscire dalla crisi e dal liberismo. In fondo Salvini e Renzi condividono il principio della centralità del mercato. Sono due facce della stessa medaglia. Per questo sono convinto che le liste che hanno dato vita a ‘L’altra Europa per Tsipras’ debbano aggregarsi per rappresentare una valida alternativa».

Ma secondo gli ultimi sondaggi la lista Tsipras in Grecia è il primo partito. In Italia, invece, nonostante il perdurare della crisi, Renzi continua ad essere saldamente in testa a tutte le rilevazioni. Come si spiega questa volontà di sostenere il partito governativo?

«In Italia non c’è stata solo la crisi economica ma anche un lavaggio del cervello a reti unificate sostenuto sia dal centro-sinistra che dal centro-destra. Hanno instillato il senso di colpa nel popolo, facendo credere alle persone che la crisi fosse dovuta al fatto che hanno vissuto per anni al di sopra delle loro possibilità. Questo ha prodotto una paralisi dell’opinione pubblica.

Se un lavoratore si ritrova con il figlio disoccupato pensa che la colpa è la sua a causa di quel poco che ha ricevuto con le politiche sociali. Hanno convinto molte persone che per far ripartire il Paese devono essere eliminati gli ultimi diritti in materia di lavoro. Spero e credo  che ad iniziare dalla manifestazione di sabato a Roma della Cgil molti cittadini inizino a destarsi contro le politiche neo-liberiste di questo governo».

Marco Guerra

21 ottobre 2014

da “Intelligo News”  www.intelligonews.it

Lascia un commento