Per un’Alleanza popolare anche in Lombardia

Alleanza popolare
Alleanza popolare

L’assemblea romana di giugno del Brancaccio ha riacceso in molti la speranza nella costruzione anche in Italia di una Sinistra degna di questo nome. All’appello lanciato da Anna Falcone e Tommaso Montanari hanno risposto positivamente migliaia di persone consce che, proprio a partire dalla vittoriosa difesa della nostra Costituzione del 4 dicembre scorso, sono ormai maturi i tempi per la costruzione di un progetto a sinistra del Partito Democratico che in Italia stenta a decollare da troppo tempo. L’assemblea del Brancaccio ha portato con sé aspetti di sicura innovazione: è stata presentata da due tra i protagonisti che maggiormente si sono spesi per la vittoria referendaria del 4 dicembre, non si è concentrata nella mera ricerca di una sommatoria di soggetti, privilegiando un percorso progettuale volto alla definizione dei contenuti, si è rivolta soprattutto a tutti quegli Italiani che oggi sono sfiduciati e non si recano più neppure alle urne: molti di questi sono in attesa di una proposta di alternativa chiara e coerente che manca da troppo tempo.
Il processo messo in moto il 18 giugno, però, sembra avere tempi lunghi di elaborazione e i tempi stringono così come necessitiamo di una declinazione territoriale più articolata per dare forma e continuità a questo percorso. In particolare la dimensione regionale, e per quanto ci riguarda nello specifico, quella della Regione Lombardia, è uno dei più significativi e urgenti livelli nei quali operare. La nostra regione viene da oltre un ventennio di ininterrotto governo della destra che nonostante gli scandali, il più totale asservimento alle politiche neoliberiste, privatizzazioni, smantellamento dello stato sociale, scempio territoriale e ambientale sembra poter continuare a governare indisturbata. Eppure la nostra regione sta vivendo una feroce desertificazione produttiva, un aumento della povertà senza precedenti negli ultimi decenni, il dilagare delle mafie, della corruzione e del malaffare che hanno portato alla condanna persino dell’ex governatore Formigoni. È in questo preciso quadro che l’assenza di un’alternativa reale a sinistra fa sentire la sua mancanza. Abbiamo l’esigenza di proporre qualcosa di significativamente diverso rispetto al passato, qualcosa in grado veramente di rappresentare un cambio di rotta significativo. Non possiamo rimanere inerti né indifferenti nei confronti della farsa del prossimo referendum per l’autonomia in ottobre, né tantomeno per le future elezioni regionali. Nello stesso tempo dobbiamo cercare di proporre elementi progettuali e una soggettività nuova e credibile per poter sperare di riacquistare la fiducia di coloro che a sinistra si sono allontanati dal voto ormai da troppo tempo.
Abbiamo, quindi, bisogno di pensare, costruire e, infine, praticare nel concreto un’Alleanza popolare anche per il nostro specifico contesto regionale e abbiamo bisogno di farlo presto.
Dobbiamo però rompere gli indugi: dalla vittoria al referendum costituzionale all’assemblea del Brancaccio sono passati più di 6 mesi. Difficile dire quanti altri ne passeranno prima di vedere una prima bozza di progetto condiviso, difficile capire se e quando le varie soggettività organizzate della Sinistra potranno trovare unità e accordi; ma, sicuramente, i tempi saranno sempre e comunque troppo lunghi per la fase politica e storica che viviamo.
Abbiamo quindi deciso di rompere gli indugi, di mobilitarci come singoli cittadini e militanti preoccupati del tempo che sta scorrendo e della minaccia di ripiombare nell’impasse che ha caratterizzato la storia della Sinistra in questi ultimi anni. Non possiamo più permetterci un nuovo fallimento, potrebbe essere quello definitivo determinando una nuova sconfitta dalla quale poi non riusciremmo a riprenderci per lunghissimo tempo così come non possiamo più lasciare che la Lombardia rimanga, apparentemente senza possibilità di realistica alternativa, nelle mani delle destre come ormai avviene da decenni.
Per tutti questi motivi abbiamo quindi deciso di inviarvi una proposta rivolta innanzitutto alle persone, prima ancora che ai soggetti politici, per un primo confronto pubblico e aperto finalizzato alla costruzione dal basso, senza indugi, cioè un progetto che dia continuità e forma anche nella nostra regione, coerente con lo spirito che sta animando tanti incontri e assemblee nel nostro Paese.

Firme dei Promotori
Adriano Arlenghi (Pavia)
Albino Ferrati (Brescia)
Alessandro Braga (Milano)
Alessandro Brambilla Pisoni (Milano)
Alessandro Monicelli (Mantova)
Alessandro Zanni (Bergamo)
Alessia Loi (Como)
Amalia Navoni (Milano)
Amedeo Anelli (Lodi)
Annamaria Francescato (Como)
Edoardo Facchinetti (Bergamo)
Ettore Onano (Como)
Francesco Ilardo (Varese)
Gabriele Cotti (Brescia)
Giandiego Marigo (Lodi)
Gianni Belli (Milano)
Giovanna Fierro (Como)
Giulia Venia (Brescia)
Laura Quagliuolo (Milano)
Lorena Tacco (Milano)
Loris Caruso (Milano)
Marco Noris (Bergamo)
Marco Salvetti (Brescia)
Maria Angela Angarano (Milano)
Mario Franzil (Varese)
Massimo Gallina (Pavia)
Maurizia Stefanini (Bergamo)
Mauro Fadini (Bergamo)
Michele di Bona (Bergamo)
Mimma Aiello (Crema)
Paolo Ceruti (Como)
Paolo d’Amico (Bergamo)
Paolo Ferloni (Pavia)
Paolo Scanzi (Bergamo)
Piero Bassini (Lodi)
Rita Fiorani (Lodi)
Rita Zecchini (Milano)
Rosangela Pesenti (Bergamo)
Rosaria di Stefano (Milano)
Sergio Aurora (Brescia)
Simona Benedetti (Como)
Stefania Costa Barbè (Pavia)
Stefano Cassani (Lodi)
Tea Valendino (Lodi)
Teodoro Margarita (Como)
Tiziano Belotti (Bergamo)
Valentino Macario (Bergamo)

Per adesioni inviare una mail a:
alleanzapopolarelombardia@gmail.com

Milano, 5 ottobre 2017

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