Rapporto di Jean Ziegler – Relatore speciale dell’ONU per il diritto all’alimentazione nei Territori Occupati da Israele

Dai territori Territori Occupati da Israele

Muro

Il Relatore Speciale ha effettuato la sua missione nei Territori Occupati da Israele dal 3 al 12 luglio 2003. È la prima volta che il governo israeliano riceve ufficialmente una missione del Relatore Speciale ONU, invitato con lettera del 23 maggio 2003. La missione si è svolta in un momento di speranza in cui i negoziati per la Roadmap procedevano e vigeva il cessate il fuoco. La Roadmap, un piano di pace in cui l’ONU ha rivestito un ruolo fondamentale all’interno del “Quartetto”, specialmente nella persona di Terje Larsen, rappresentante del Segretario Generale, promette di portare a termine le terribili sofferenze di israeliani e palestinesi. Il Relatore Speciale desidera esprimere cordoglio per quanti sono rimasti uccisi o feriti, sia da parte israeliana, sia da parte palestinese. Le popolazioni civili da entrambe le parti vivono infatti una tragedia terrificante. Gli israeliani vivono sotto la minaccia degli attentati suicidi da parte dei kamikaze palestinesi, mentre i palestinesi vivono nel terrore, giacché spesso avviene che donne e bambini vengano trucidati nelle loro case o per strada, in mezzo alla folla, nel corso delle operazioni militari israeliane contro i leader palestinesi. Dall’inizio della seconda intifada, nel settembre 2000, sono stati uccisi 820 israeliani e 2.518 palestinesi, di cui molte donne e bambini inermi . Altre migliaia di civili innocenti, israeliani e palestinesi, sono rimasti gravemente feriti.

West BankLa missione è stata intrapresa in risposta all’emergere di una catastrofe umanitaria nei Territori Occupati da Israele. A causa delle misure di sicurezza imposte dalla potenza di occupazione militare sui Territori, si assiste oggi ad una escalation della crisi alimentare e ad un rapido incremento del tasso di malnutrizione tra i palestinesi. La missione si proponeva di approfondire le motivazioni della crisi alimentare nei Territori, crisi che pare assurda in una terra tanto fertile e abitata da un popolo di grande tradizione mercantile ed agricola. La missione mirava altresì ad esaminare il rapido peggioramento del tasso di malnutrizione tra i palestinesi dal punto di vista del diritto all’alimentazione, nonché a proporre raccomandazioni positive volte a migliorare la situazione. Esula dal mandato della missione lo scopo di esaminare la malnutrizione nello Stato di Israele. Infatti, malgrado l’esistenza di casi di malnutrizione tra gli israeliani più indigenti, il tasso riscontrato non è critico e il problema può essere risolto stanziando risorse adeguate a sostegno dei poveri . Nei Territori Occupati, d’altro canto, la fame e la malnutrizione dipendono dalle misure attualmente imposte.

Striscia di Gaza Il Relatore Speciale è stato ricevuto da funzionari del governo israeliano a Tel Aviv e a Gerusalemme. Ha incontrato il Vicedirettore generale del Ministero degli Affari Esteri, alcuni funzionari del Ministero della Difesa che amministra i Territori Occupati, tra cui il Vicecoordinatore delle Attività Civili nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, Camil Abu Rukun, altri funzionari dell’Amministrazione Civile, nonché il maggiore Michael Bendavid, Capo della Sezione Internazionale dell’avvocatura militare. Ha incontrato inoltre Yossef C. Dreizin, direttore della divisione per la pianificazione idrica della Commissione per la gestione delle acque. Il Relatore Speciale ha inoltre avuto occasione di incontrare diversi noti leader dei partiti dell’opposizione, membri di spicco del Parlamento israeliano, la Knesset. Tuttavia, malgrado questi incontri, il Relatore Speciale non ha ottenuto il permesso straordinario necessario per godere di piena libertà di movimento in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza ed è spesso stato trattenuto ai checkpoint, benché il suo piano di viaggio fosse sempre concordato con largo anticipo. Al checkpoint di Qualqilya, un soldato israeliano ha deliberatamente mirato ad una brevissima distanza dal convoglio del Relatore Speciale. Fortunatamente, il soldato non ha sparato, ma il Relatore Speciale si è accorto che questo tipo di incidente avviene con una frequenza sorprendente, anche nel caso di personale diplomatico e delle Nazioni Unite.

Il Relatore Speciale è stato ricevuto dall’Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, e ha avuto l’onore di essere ricevuto dallo stesso Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Yasser Arafat, e dal capo dei negoziatori palestinesi, Erekat, nonché dai principali ministri, tra cui il Ministro della Sanità, dell’Edilizia e dell’Agricoltura. Tra gli altri incontri, vanno segnalati quelli con i rappresentanti del Ministero del Lavoro, dell’Autorità Palestinese per l’acqua, e della Commissione negoziatrice dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, nonché con noti membri del Consiglio Legislativo Palestinese. La missione si è incontrata inoltre con il Dottor Zaid Zeedani, direttore della Commissione indipendente per i diritti civili. In varie zone della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, la missione si è incontrata con leader delle autorità locali, sindaci di città e di villaggi, sindacalisti e docenti universitari.

A Gerusalemme, il Relatore speciale ha apprezzato in modo particolare, per il grande contenuto informativo, gli incontri con Micheal Keating dell’UNSCO e con gli alti rappresentanti dell’Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNWRA), della FAO, del Programma Alimentare Mondiale, del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), dell’UNICEF, del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA), dell’UNSCOORD e della Banca Mondiale. Desidera inoltre esprimere il suo più alto apprezzamento alle agenzie dell’ONU per la loro collaborazione, specialmente all’ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani di Ginevra, e all’ufficio locale dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, per la loro efficienza e competenza a sostegno della missione. Ringrazia inoltre il Commissario Generale dell’UNWRA, Peter Hansen, per l’incontro tenutosi a Ginevra. Il Relatore Speciale desidera ringraziare anche il Dottor Ernst Iten, ambasciatore svizzero a Tel Aviv, e Jean-Jacques Joris, rappresentante svizzero presso l’Autorità Palestinese.

Il Relatore Speciale esprime infine la propria gratitudine a tutte le organizzazioni non governative internazionali, israeliane e palestinesi incontrate a Gerusalemme, Ramallah, Gaza e Tel Aviv. Estende in particolare il proprio apprezzamento a Michel Dufour, capo della delegazione della Croce Rossa Internazionale a Gerusalemme. Desidera sottolineare il coraggio e la forza d’animo di tutte le organizzazioni che operano per promuovere i diritti umani in condizioni così proibitive. Ha incontrato molte organizzazioni internazionali impegnate a fronteggiare la crisi nei Territori, tra cui Action against Hunger, Oxfam, Care International, Save the Children e Terres des Hommes, nonché molte organizzazioni israeliane e palestinesi, tra cui LAW (Società Palestinese per la Tutela dei Diritti Umani), Commissione pubblica contro la Tortura, Rabbini per i Diritti Umani, Medici per i Diritti Umani, Coalizione Internazionale Habitat, Associazione Idrologi Palestinesi, PARC e Istituto di ricerche applicate (ARIJ). Ha inoltre incontrato importanti intellettuali, tra cui Michael Warshawski, autore di libri che hanno contribuito ad illuminare l’opinione pubblica in Israele e in Francia. Ha inoltre incontrato l’associazione israeliana B’Tselem, che si batte per i diritti umani dei palestinesi, l’Istituto Mandela che controlla le condizioni delle carceri e gli avvocati israeliani che rappresentano i palestinesi nei tribunali israeliani. Sono queste organizzazioni non governative a portare la speranza, in quanto è principalmente attraverso il loro operato che si costruisce un ponte tra israeliani e palestinesi, in un momento in cui queste due società si trovano ad essere totalmente separate da reciproche incomprensioni e, talvolta, odio. Nell’attuale clima di incomunicabilità, sono queste organizzazioni a rivestire un ruolo decisivo per portare entrambe le parti alla comprensione reciproca.

La missione ha attraversato la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Insieme, queste due regioni costituiscono i “Territori Occupati da Israele”, in stato di occupazione ed amministrazione militare israeliana fin dal 1967. Comprendono una superficie di 5.800 kmq dove vivono oltre 3,5 milioni di palestinesi. La sola Striscia di Gaza rappresenta una delle zone più popolate del pianeta, con la più elevata densità abitativa per kmq: 1,3 milioni di persone vivono stipate su di una superficie di soli 360 kmq. Oltre l’83% dei palestinesi della Striscia di Gaza vive in campi profughi. Nella Striscia di Gaza, la missione ha visitato Beit Hanoun, Jabalia, Khan Younis e le vicinanze di Rafah, mentre in Cisgiordania ha visitato Gerusalemme, Betlemme, Ramallah, Gerico ed altre città, attraversando la zona in lungo e in largo, fino a Qalquilya e Tulkarem, dove è attualmente in costruzione la “Barriera di Sicurezza” o “Muro di separazione”. La missione ha inoltre fatto visita alle carceri di Meggido, un istituto di pena israeliano dove si trovano detenuti palestinesi, situato a nord del paese, e un carcere palestinese, sempre con detenuti palestinesi, a Gerico. Il Relatore Speciale esprime il proprio apprezzamento nei confronti delle varie agenzie ONU e organizzazioni non governative che hanno pianificato questi spostamenti, accompagnandolo nelle ispezioni sul campo. Nel corso delle visite, il Relatore Speciale ha avuto modo di parlare con molte persone, tra cui agricoltori – uomini e donne – commercianti e trasportatori, docenti universitari e comuni cittadini palestinesi che vivono nei Territori Occupati.

La situazione nei Territori è in evoluzione e può mutare molto rapidamente. Il presente rapporto fa riferimento esclusivo al periodo di tempo in cui la missione si è recata nei Territori, ma si propone anche di individuare le problematiche e le speranze che continueranno a rimanere sotto attenta osservazione.

Jean Ziegler, (traduzione di Sabrina Fusari e Igor Giussani)
New York, 12 ottobre 2003
da "Liberazione"